Dalle colonne de Il Giornale, Giulio Rapetti (meglio conosciuto come Mogol) ha sferrato ad un duro attacco contro i talent show musicali che non sarebbero in grado di formare nuovi artisti:
I reality hanno una loro validità. La nostra è una vera scuola, il reality è una scuola televisiva che ha come obiettivo il successo. Successo di ascolti, successo immediato per gli artisti ma come didattica e insegnamento il reality è inconsistente, piuttosto è spettacolare.
Il famoso paroliere (responsabile del Cet che ha lo scopo di formare giovani cantanti) prende le distanze da questi programmi che non rispecchierebbero il suo modo di fare musica:
Diversi e separati, entrambi con una loro ragion d’essere. La nostra è una scuola creativa – credo – unica, dove funziona la meritocrazia, dove si fanno cinque anni di assistenza alla docenza ed è centro di eccellenza universitario.
Anche se riconosce il valore di alcuni giovani, Mogol ritiene che un talent show non sia la migliore via d’accesso alla discografia:
Lo so ma noi insegniamo a diventare artisti, il successo è un’altra cosa, si brucia velocemente, soprattutto oggi con la tecnologia.
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Mogol ha scoperto l’acqua calda…
Per Elena: si ok Elena e mò che vuoi un premio? E’ sempre bene ribadire certe cose anche se sembrano scontate…
Non voglio premi, credo sia inutile ripetere sempre le stesse cose, ovvie e scontate…