Ospite di Andrea Scanzi a Reputascion, Carlo Cracco, giudice di Masterchef Italia, ha risposto per le rime a chi lo ha criticato (e non poco) per aver prestato il volto come testimonial per una nota marca di patatine.
Il discorso delle patatine ha lo stesso valore per me di quando sono arrivato in televisione. È lo stesso passaggio. Il primo anno che è stato fatto Masterchef sono partite delle bordate enormi. E’ finito, non ha più voglia di fare il cuoco, è in crisi. Tutte le solite stronzate che si dicono in questi casi, se non che, dopo aver visto il successo di Masterchef, tutti a dire ‘è perfetto, tutto bene, tutto bello’. Perché un cuoco non può fare pubblicità? Le patatine non le faccio io, faccio il testimonial, sdogano le patatine come abbiamo sdoganato il cuoco in televisione. Prima non andava bene. Non va bene se fai il cretino, se diventa solo spettacolo
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Qualche critica a Maurizio Crozza che ha campato oltre un anno sulla parodia di Masterchef.
Crozza ha avuto un sacco di successo grazie a noi, ci ha campato bene un anno lui con la sua trasmissione. Era abbastanza famoso, ma da lì è diventato più famoso. Io sono molto permaloso, mi fa arrabbiare tutto, però so capire le sfumature. Crozza fa il suo mestiere, non potrebbe fare diversamente. Esse ignorati è peggio secondo me.
E infine l’ammissione.
Nonostante frequenti gli studi televisivi negli ultimi anni, un po’ spesso, faccio sempre fatica quando non mi sento bene fisicamente, nel senso che non mi sento a mio agio. Purtroppo lo faccio vedere, non riesco a nasconderlo. Come sono in trasmissione sono realmente. Faccio quello che mi sento. Dalla Bignardi ero a disagio, è stata una sorpresa, ci sta… Però, ecco… non sempre la mente segue quello che è dentro.
Insomma anche se ormai frequenta da tempo gli studi televisivi, Cracco si sente sempre a disagio in tv come quando è stato ospitato a Le Invasioni Barbariche di Daria Bignardi.