Conclusa la sua esperienza di conduttore di Pechino Express 3, l’adventure game di Rai 2 vinto dai Coinquilini, Costantino Della Gherardesca è stato il protagonista dell’intervista rilasciata in chiusura nel corso dell’ultima puntata di Virus – Il contagio delle idee.
Ecco che cosa ha detto.
L’omosessualità l’ho dichiarata perché la tv vuole sapere tutto su di te subito e io l’ho detto. Non ci sono problemi. La sessualità non è una gran parte della mia vita. Io prendo stabilizzatori dell’umore che abbassano molto la libido. Prendo psicofarmaci del mattino come metà delle persone che lavorano. Ora c’è anche il dramma dell’andropausa!
Ha spiegato Costantino rivelando di non essere un tipo poco incline alla vita mondana.
Sono un operaio dell’entertainment perché ho fatto la gavetta più lunga che conosco in tv. Sono operaio perché mi sveglio molto presto perché faccio un programma radio. Ho avuto un incidente in macchina quando avevo 7 anni. Mia nonna mi regalò una tv e siccome ero paralizzato a letto, guardavo la tv fino alle 4 del mattino. Ho sempre amato la tv, non ho mai voluto fare cinema o altro. Solo la tv.
Dice Costantino che parla delle sue origini nobiliari.
Sì, mia madre si chiamava Della Gherardesca, non mio padre. Mia madre era una femminista, mio padre non mi ha riconosciuto quando sono nato. Dopo sì e ci andavo anche d’accordo. Mia madre era una donna molto convinta e militante nel suo femminismo, mi ha dato il suo nome e sono cresciuto con lei in un ambiente aristocratico ma non conservatore. In quegli anni i conservatori erano gli industriali. Il conte Ugolino Della Gherardesca era un nostro antenato.
Infine la rivelazione, la passione per Mario Monti.
In Italia, i politici in tv sono tutti bravi. Il mio preferito era Mario Monti. Lo so che non è molto popolare da dire in Italia… Monti parlava da solo, non si faceva fotografare con gli altri politici… E’ arrivato lui ed è cambiato tutto. La tv, prima, era piena di brutte prostitute, è arrivato lui e tutto ad un tratto e tutti con il cardigan. Monti è stato una vera rivoluzione televisiva. Renzi è un operaio dell’entertainment ma Monti era più simpatico perché non cercava il consenso. Era molto bello.