Kimia Ghorbani, che abbiamo visto alle Blind Audition di The Voice of Italy 4, è nata 31 anni fa a Teheran, in Persia, e racconta di essere stata arrestata e picchiata dalla polizia del suo paese.La cantante, intervistata dal Corriere della Sera, racconta:
Sono stata bendata e arrestata con la pistola puntata. Mi hanno detto che mi avrebbero ammazzato. Sono stata una settimana in prigione. Per tanti musulmani radicali una donna che canta è una cosa brutta perché la considerano erotica. Quando sono diventata più grande ho cominciato a suonare per strada: volevo dare un segnale forte per far uscire allo scoperto anche altre donne.
Questo non è stato l’unico episodio di vessazioni subito da Kimia da parte della polizia:
Mi hanno picchiata, mi hanno preso a calci e insultata, hanno sequestrato il mio strumento, mi hanno portato via i soldi che avevo raccolto. Ho avuto paura, però piano piano l’ho persa. Sono stata molto forte, ho pensato che dovevo farlo: mi dicevo, non succede niente, se anche muoio… Dovevo farlo, una deve per cominciare, dare l’esempio. Dopo due anni però ho dovuto rinunciare, ho capito che da sola non potevo fare niente, le altre donne non mi hanno seguito perché avevano paura. Ogni volta che ci ripenso mi sento triste.
La cantante spiega perchè ha deciso di partecipare a The Voice:
Per dare un messaggio, per smuovere le acque, per fare una campagna, per chiedere al governo di lasciare le donne cantare, devono capire che la religione è una cosa molto privata e non può diventare legge.
Speriamo che Kimia riesca nel suo intento.