I palinsesti delle maggiori reti televisive nazionali oggi presentano tra i propri programmi di punta alcuni dei reality show più noti e popolari della storia del tubo catodico. A differenza di quanto si possa pensare, l’origine di questo genere televisivo affonda le sue radici all’inizio del XX secolo; pur tuttavia, come vedremo più avanti, solo in tempi più recenti la sua diffusione è riuscita ad arrivare in pratica ovunque nel mondo, contaminando tutte le altre produzioni.
Ma cos’è un reality show? Come detto, stiamo parlando di un genere TV che tratta della vita reale. Rispetto ai documentari, i reality puntano a dare conto della “realtà quotidiana” sotto forma di intrattenimento, pur raccontando storie spesso drammatiche.
Se in Italia il trend televisivo dei reality show è esploso con l’inizio del nuovo millennio con la prima edizione del Grande Fratello targato Mediaset, negli Stati Uniti questo tipo di programma era già in voga negli anni Novanta. Dall’altra parte dell’oceano, infatti, i reality erano già presenti nei vari palinsesti televisivi e i temi trattati erano i più disparati, dalla cucina ai talent show. Ad esempio, nei primi anni Duemila a spopolare oltreoceano su Fox è stato il programma The Casino, reality show che ha raccontato le vicende dei due miliardari Thomas Breitling e Tim Poster alle prese con la gestione dello storico Golden Nugget Hotel & Casino di Las Vegas, in Nevada. Grazie alla popolarità dei grandi classici del tavolo verde, come il poker e il blackjack senza dimenticare la roulette, giochi oggi disponibili anche sulle più note piattaforme di gioco online, The Casino riuscì a mietere discreti successi di pubblico, tanto da meritarsi la produzione di una seconda stagione (che per alterne vicende poi non venne realizzata).
I reality per come abbiamo imparato a conoscerli oggi sono nati a metà dello scorso secolo negli Stati Uniti. Tra i primissimi programmi che hanno fatto da apripista a queste genere televisivo possiamo citare Queen for a Day, format che, come i moderni reality show, prevedeva anche un montepremi finale in palio. Trasmesso negli anni anche dalla NBC e dalla ABC (due delle catene televisive più importanti d’America), Queen for a Day ha debuttato nel 1945 sulla radio di New York, prima di essere trasferito nei famosi studios di Los Angeles e diventare uno dei programmi più popolari. Nel corso di ogni puntata, il presentatore (o anchorman) era chiamato a intervistare alcune giovani donne e il pubblico presente in sala doveva giudicare il vissuto delle stesse e scegliere chi, al termine della stagione, avrebbe meritato lo scettro di Queen for a Day.
Il successo a livello mondiale dei reality si avrà però soltanto decenni dopo. Siamo sul finire degli anni Novanta quando il produttore TV olandese John de Mol (che è stato anche il papà di “The Voice”) tira fuori dal cilindro “Big Brother” (in Italia noto con il nome di “Grande Fratello”), il reality per eccellenza, un format che in pochissimo tempo è riuscito a conquistare tutti i palinsesti TV di ogni paese. Ad oggi sono ben 70 le nazioni al mondo che hanno acquistato questo format televisivo, e migliaia i concorrenti che si sono succeduti in più di 500 stagioni.
Pochi e semplici ingredienti hanno fatto da sfondo a questo successo internazionale: i concorrenti del reality sono chiamati a condividere uno spazio comune, isolato dal resto del mondo, osservati 24 ore su 24 dall’occhio del Grande Fratello (il cui nome prende spunto dal romanzo 1984 di George Orwell). Nomination, confessionali ed eliminazioni settimanali completano il menù del programma che in Italia, come in altri paesi, ha visto anche la nascita (nel 2016) dello spin-off Grande Fratello Vip dove, a prendere parte al programma non erano più donne e uomini sconosciuti ma personaggi famosi (vip) dello spettacolo, della TV e dello sport.
Molti dei vincitori del Big Brother sono diventati a loro volta volti noti dello star system internazionale, a testimonianza ulteriore del successo di un prodotto che ha trasformato e stravolto per sempre il modo di fare televisione.