La puntata inizia con Luca Zanforlin che decreta i migliori allievi, dopo le esibizioni di sabato: tra i ballerini, la migliore è Debora, che avrà la possibilità di una doppia esibizione per accumulare crediti per il serale. Tra i cantanti, la migliore è stata, invece, Annalisa. Per lei, l’opportunità di preparare una canzone, niente di meno che con Fiorella Mannoia.
Discorso Stefan: il cantante risultato insufficiente, è, a detta di Zanforlin, “sotto osservazione”, quindi, sabato prossimo, sosterrà un esame più approfondito. Il cantante ha ancora una possibilità ma se prenderà una nuova insufficienza, potrebbe essere messo in sfida o addirittura lasciare la scuola.
Nel videobox, Stefan è arrabbiato con se stesso perchè, anche con tutto l’impegno del mondo, niente cancellerà quella insufficienza. Il cantante ammette di essere molto duro con se stesso, una severità che non hai mai avuto dalla gente che da sempre gli è intorno, che, invece, l’ha sempre sostenuto incondizionatamente. Stefan ribadisce che Amici è una grande occasione per lui quindi vuole concentrarsi ed esprimersi al massimo, volendo addirittura ottenere 10 da tutti i professori.
Zanforlin si rivolge agli aspiranti: per loro è in serbo, una sorta di verifica, utile per confermare la sufficienza dai prof., che hanno creduto in loro fin dall’inizio. Chi non supererà questa verifica, lascerà inevitabilmente la scuola, senza nemmeno sostenere l’esame per la titolarità.
Inizia l’aspirante Giuseppe, che canta Nell’assenzio di Luca Dirisio. Grazia De Michele, Rudy Zerbi e Maria Grazia Fontana riconfermano la sufficienza. Giuseppe resta, quindi, aspirante in attesa dell’esame.
E’ il turno di Jessica che canta Why di Annie Lennox. A confermare la sufficienza, sarà Rudy Zerbi che opta per un no. Jessica tornerà a casa.
Tocca all’aspirante più famosa, Diana, che raggiunge il centro dello studio in lacrime. La De Michele chiede di posticipare l’esibizione. Diana non riesce nemmeno a spiegare il motivo di questo sfogo e lascia allora spazio a Matteo, per esibirsi più tardi.
Matteo canta Io vorrei, non vorrei ma se vuoi di Lucio Battisti. Rudy, Grazia e Maria Grazia riconfermano la sufficienza.
Ritocca nuovamente a Diana, che stavolta si esibisce con Una poesia anche per te di Elisa. Tutti e tre i professori riconfermano la sufficienza.
Tra aspiranti che restano e altri che se ne vanno, arriva il turno di Ivan, un altro cantante, che chiede agli insegnanti di esibirsi seduto. Ivan sbaglia l’attacco de I giardini di Marzo di Lucio Battisti, poi s’incarta definitivamente ma i prof. gli ordinano di andare avanti.
Vista l’esibizione incerta, Ivan viene mandato a casa. Il cantante, però, dà vita a una diatriba coi professori, accusando loro di voler mettere cantanti e cantautori in un unico pentolone:
Volete fare un quadro con tanti colori!
Ivan non vuole nemmeno sentire le repliche degli insegnanti, girando loro le spalle e poi sfodera un nuovo rimprovero nei loro confronti:
Prendete un artista e lo mettete in un frullatore.
Luca Jurman è contrariato dall’atteggiamento arrogante di Ivan, che ne dice un’altra delle sue:
Studiare non serve a niente, ci sono artisti che hanno scritto capolavori senza aver studiato. Se venisse De Gregori, boccereste pure lui. Ognuno ha il suo modo di cantare.
Luca Zanforlin interviene rimproverando il giovane dicendogli che i professori, al momento, hanno deciso così, e che Amici, evidentemente, non è il contesto giusto per lui.
Nel frattempo, il ballerino titolare Vito prepara una coreografia di Garrison. La prima persona non convinta della sua prova, è proprio lo stesso ballerino che confessa che lo stile di Garrison non è il suo, che gli piace ma anche che si sente un po’ ridicolo. Garrison lo esorta a fare suo, questo stile e Vito è comunque propositivo.
A Vito, viene anche fatto notare che è non è il massimo presentarsi a una lezione di moderno, vestito da classico.
La puntata termina con Giulia che abbraccia Debora, dicendole:
Io non ho invidie di alcun tipo. Ti voglio bene.
Debora ricambia il gesto, contenta del fatto che le due si sostengano a vicenda.