Alessandro Cattelan, padrone di casa di X Factor da ormai sei anni, parla del talent di Sky Uno, degli inizi della sua carriera e di tanto altro.Il conduttore, sulle pagine di Vanity Fair, parla del programma che lo ha reso famoso:
Prima di condurlo non lo avevo mai visto. Mi feci consegnare i DVD e mi misi a studiarlo per capire cosa era stato fatto in precedenza e cosa potevo fare di diverso. Capii che era un bel programma e uno show che sa intrattenere.
Alessandro racconta come è iniziata la sua carriera:
Mi fecero un book ai tempi della scuola e dopo un anno partecipai ad uno spot del Festivalbar. Passarono altri dodici mesi e squillò il telefono. Ad Eddy [un autore del canale televisivo VIVA che aveva collaborato con lui, ndr] avevano chiesto di cercare volti utili al lancio dell’emittente. Si ricordò di me e compose il numero. Risposi e andai a fare un provino, meno di venti giorni ed ero in diretta.
E Poi C’è Cattelan rimane il suo programma preferito:
Non nego che per stare in TV serva tanto ego. E Poi C’è Cattelan è pura rappresentazione di me stesso. Qualcosa di molto più egocentrico di chi vuole andare in TV solo per vedere la propria faccia, ma è un egocentrismo più accettabile. EPCC ha l’obiettivo di avvicinarsi alla mia visione di leggerezza.
Cattelan fa un bilancio della sua carriera:
Dopo anni in cui non mi si è filato nessuno dovrei essere contento. Prima di arrivare a fare le cose che mi piacciono ho partecipato a programmi di cui mi vergognavo e a trasmissioni con lo zero percento di share, roba che non vedevano neanche i parenti. Oggi mi fa felice incontrare qualcuno che sa leggere il lavoro che provo a fare. Faccio questo mestiere da vent’anni e ancora mi chiamano giovane rivelazione!