Intervistato dai lettori di Vanity Fair, Alex Britti ha tentato di spiegare il suo punto di vista sui talent show, da non confondere con la gavetta che un artista di lungo corso deve affrontare prima di emergere nel panorama discografico:
La gavetta e i talent non sono due percorsi alternativi, sono piuttosto due step successivi. La gavetta è come andare a scuola, per diventare un buon musicista devi fare buone elementari, medie e liceo, senza saltar nulla. I talent, invece, sono uno dei pochissimi spazi Tv riservati alla musica; direi che a parte i talent e Sanremo (perché anche Sanremo è un talent, oppure perché Sanremo è anche un talent, valgono entrambe le affermazioni!) non esistono altri programmi musicali, e questo è un problema e un limite della televisione e non dei musicisti. Quindi dico: lunga vita ai talent. Magari X Factor durasse cinquant’anni!
Un sincero augurio o un triste presagio?