Il ballerino Kledi Kadiu, lanciato da Amici di Maria De Filippi, dopo un periodo lontano dalle scene, torna al cinema con un film ispirato alla sua storia, Nave Dolce, che lo porterà al Festival del Cinema di Venezia. Il ballerino albanese ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair.
Kledi ha parlato del film che tratta la vicenda della nave Vlora, sbarcata a Bari nel 1991 con 20.000 albanesi. Queste sono le dichiarazioni del ballerino:
Ricordo tutto di quel giorno, volevo assaporare la libertà, assaggiare la Coca Cola che non avevo mai provato. Ma dopo tre giorni in cui è successo di tutto, siamo stati rimpatriati, e a casa sono tornato con una lattina vuota.
Successivamente, dopo molti sacrifici, è arrivato il successo televisivo:
A Maria De Filippi sono riconoscente per il lavoro, ma non mi sento suo debitore, quello che ho avuto me lo sono conquistato. All’inizio non ci pensavo, io volevo fare solo il ballerino classico.
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Ti parlo come se ti conoscessi personalmente, per cui approvo, quando dichiari che a Maria De Filippi devi solo riconoscenza e nient’altro, ma non approvo la tua dichiarazione sugli italiani, di cui riporto il tuo pensiero:
Kledi confida ciò che gli piace dell’Italia:
Siete buoni ma non avete pazienza di aspettare i cambiamenti. Siete amichevoli e generosi ma, quando vi stancate, cominciate a togliere tutto quello che avete concesso. Parlate bene ma non sempre fate seguire i fatti.
Questi possono essere i difetti degli italiani,…tu, furbescamente, un pò hai dato e un pò hai tolto.
Ci sono altri popoli, che non danno nessuna possibilità ad uno straniero, seppur talentuoso, anche loro hanno i loro difetti e i loro pregi.
Mi sarebbe piaciuto una tua parimetrazione dell’Italia con l’Albania, credo che il confronto sarebbe stato interessante.
Ciao e buona fortuna
Giulio
Scusa, ma con chi parli, con il muro? quando ci si riferisce a una persona che non è presente si usa la terza persona singolare@giulio:
@Paolo:
Sei un altro correttore di bozze?
@giulio:
si, sono d’accordo con te, ho letto tutta l’intervista su vanity fair e sono rimasta molto delusa da Kledi, mi sembrava meno presuntuoso, e non ha speso una parola davvero buona per l’Italia e per gli italiani. Per esempio, lui ha detto che ha ottenuto la cittadinanza italiana e la giornalista gli ha chiesto se lui ci teneva, questa è la sua risposta: “Più che altro, mi serve quando devo tornare all’estero: con il passaporto albanese c’erano sempre problemi”. O quando dice che in Albania vedevano gli italiani come salvatori, ma lui si è trovato in una situazione di vero sfruttamento (all’inizio della carriera, cioè come capita a chiunque qui in Italia, di cui probabilmente Kledi non ha capito un bel nulla). Ancora, sulla situazione della danza in Italia, dice che in Italia non si sa più dove ballare, ed è vero, però dice che per gli italiani espatriare è più difficile perchè troppo legata alla famiglia e alle origini, o perchè non c’è più la vera fame. E tutti i giovani italiani che vanno a cercare lavoro all’estero allora, dove li mettiamo? e poi gli italiani, che io sappia e come ci hanno sempre rinfacciato, hanno sempre emigrato all’estero, mah. E infine, sulle donne italiane dice: “…le italiane hanno spesso una cosa che non mi piace: parlano a sproposito, quando si esce in gruppo fanno di tutto per mettersi in evidenza, e io proprio non lo sopporto. I miei amici sono colti, preparati: una se li deve meritare.” Scusaci tanto Kledi se non siamo all’altezza di te e dei tuoi amici, senza parole proprio. E’ molto triste comunque veder una persona che è in Italia da vent’anni e che ci resta perchè ovviamente gli conviene, ma che non ha sviluppato il minimo rispetto o attaccamento per questo Paese e per i suoi cittadini. E poi, onestamente, con la storia che lui si è imbarcato sulla nave per l’Italia per caso, perchè era andato al mare e ha visto che tutti cominciavano a correre verso quella nave e quindi l’ha fatto anche lui, sembra che ci vuole proprio prendere in giro, ma va Kledi, va