Dopo Alessandro Di Pietro e Alessia Filippi, abbiamo contattato, Povia, terzo escluso da Ballando con le stelle 7, per farci raccontare il suo breve percorso nel mondo della danza grazie allo show di Milly Carlucci.
Ciao Povia. Ti aspettavi già di uscire alla terza puntata?
Assolutamente no. Non pensi mai che ti possano buttare fuori. Speri che possa andare sempre tutto per il meglio. Poi, avevo ballato anche bene. No, non me l’aspettavo sinceramente. Comunque, io sono uno che combatte, e nella battaglia, a volte, ti aspetti anche la sconfitta, che però ci aiuta a risalire. Poi, sai a Ballando non è che vieni sempre eliminato. Passata la prossima puntata, sono di nuovo in gara… si tratta momentaneamente di un’eliminazione fantasma (ride ndr).
Qual è il tuo bilancio personale dell’esperienza di Ballando?
Ho imparato parecchie cose in poche settimane, che nelle scuole di ballo magari si apprendono in un anno e mezzo. Mi ha arricchito soprattutto dentro. Mi ha fatto conoscere meglio il mio corpo, e sviluppare alcuni muscoli che non sapevo di avere. Mi è venuto in mente, l’inverno prossimo, l’idea di un musical, dal titolo Ballando con Povia, con quattro coppie di ballerini rivisitando i pezzi più importanti del mio repertorio in chiave di salsa, merengue e tutti i balli che mi riescono meglio.
Perchè hai accettato l’invito di Milly Carlucci?
Mi era stato chiesto per due anni consecutivi, ma non ho potuto perchè ero impegnato a Sanremo con Luca era gay e La verità. Poi, poco tempo fa, ci siamo trovati assieme, abbiamo avuto una sorta di telepatia e le ho detto: “Io quest’anno ci sono. Mi piacerebbe farlo perchè durante i miei concerti, io ballo ma nel senso che mi muovo”. Mi sarebbe sempre piaciuto riuscire in questa disciplina. Dopo cinque ore di allenamento, mi rendo conto che è tutta un’altra cosa (ride ndr). Non mi sono sentito libero come quando canto le mie canzoni ed improvvisi un movimento di bacino. Qui, devi imparare i passi alla perfezione, migliorare la postura e curare ogni minimo particolare, lo sguardo, la posizione della testa. Però ci siamo subito trovati io e Milly che mi ha detto: “Mi piaci come personaggio”. Cosi è andata.
Come hai vissuto il fatto di esserti presentato in tv davanti alla folta platea del sabato sera in una disciplina che non ti appartiene?
Ci sono due lati del mio aspetto che sono venuti fuori: uno è quello serio in cui affronto tematiche sociali e l’altro dove non mi prendo tanto sul serio… un pò come fa Bonolis che riesce a stare al comando di Ciao Darwin ma anche de Il senso della vita. Ballando con le stelle può essere considerato il mio Ciao Darwin anche se, pian piano, si scopre che dietro ci possa essere qualcosa di molto faticoso. Non è un reality ma un talent show che ti sprona a tirare fuori il tuo talento ed impegnarti seriamente. Lavori molto sull’equilibrio psicologico. Non ci sono regole per il cantautore che vietano di partecipare a Ballando o certi altri tipi di programma. Amo mettermi continuamente in discussione in una disciplina che voglio imparare, il ballo. Ho questa opportunità e la voglio far fruttare al meglio. Oggi mi sono già allenato due ore, tra un pò riprendo per altre tre ore nonostante l’eliminazione in vista del ripescaggio. Rimani sempre in gioco, più ti alleni e più impari.
Quanto è stata dura dividersi tra le prove del tour e la preparazione delle coreografie per la puntata?
Il tour inizia il primo maggio, subito dopo la finale di Ballando. Se sono ancora in gara, non ho alcun problema ad iniziare il giorno dopo con il tour. Se non sarò stato ripescato, vorrà dire che avrò due settimane per preparare l’allestimento dei miei concerti. Ce la faccio come sempre. Ho tutto ben chiaro, la musica la conosco bene, so dove arrivare.
Hai dichiarato di aver “sfruttato” Ballando per prepararti al meglio per la tua tournèe. Quali sono stati i risultati che hai riscontrato in pochi mesi di allenamento?
Tanti. Mi sono allenato ininterrottamente per cinque ore al giorno. Sul palcoscenico, cantare per due ore sarà una passeggiata anche se lo è sempre stato. Ora lo sarà di più perchè abbiamo intrapreso allenamenti duri come una squadra di serie A. Solo che invece di fare i giri di campo, qui sudi per tutte le cinque ore in sala, dove fa anche molto caldo.
Come hai vissuto la competizione con gli altri maschi del gruppo? Penso non so a Panucci, Capparoni….
Parlare di amicizia è una cosa un pò grossa. Si è formato sicuramente un bel gruppo. Io non so uno che si mette in competizione. Sono uno che combatte contro il sistema. Anche quando vado a Sanremo, cerco di portare avanti un discorso che dura una settimana come accaduto con Luca era gay o La verità in riferimento alla storia di Eluana Englaro. Stessa cosa per Ballando con le stelle, se vedo che la giuria dà un voto per simpatia invece che un giudizio tecnico. Sono un combattente. Se qualcuno invece si è messo in competizione, ha fatto bene… ognuno deve seguire la sua linea.
Come è andata con la tua insegnante, Nuria Santalucia?
Bravissima. E’ determinata, paziente anche se alcune volte mi bacchetta. Dal collo alle caviglie sono completamente suo e mi metto volentieri in discussione per imparare al meglio un ballo mentre dal collo in su, ogni tanto ci scontriamo, ma è quasi inevitabile.
Tra qualche settimana, ci sarà un turno di ripescaggio. Come vi state preparando per giocare al meglio le vostre carte?
Continuiamo a lavorare come prima. Non ci siamo mai demoralizzati o buttati giù anzi il fatto che ci diano la possibilità di essere ripescati ci ha galvanizzati… l’unica differenza è che alla fine del ballo sai se sei dentro o devi ballare la prossima puntata. Continuando di questo passo, vorrà dire che non mi fermerò mai.
Avresti partecipato, invece, ad un reality di sopravvivenza tipo L’Isola dei Famosi?
Mi è stata proposta ma non ci andrei. Mi dovrebbero dare due milioni di euro e farmi fuori alla prima puntata (ride ndr). Meglio i talent show che i reality.
Da cantautore affermato, che ne pensi dei giovani che tentano la strada di talent show come Amici o X Factor per sfondare nel campo musicale?
Ci sono tanti fenomeni. Maria De Filippi è una che riesce a selezionare ragazzi artisticamente validi. Bisogna vedere se il gruppo di lavoro che gli sta dietro, sfrutta il progetto per solo sei mesi o dà avvio ad una carriera. Sommariamente, mi sembrano un pò tutte situazioni che scoppiano e poi vengono lasciate lì. Tutti bravi i ragazzi che escono da Amici, specialmente chi vince che spicca sugli altri, ma poi alla fine i discografici ci stanno dietro poco.