Che quest’anno non ci siano gli Emma del canto o i futuri Stefano della danza è ormai noto a tutti i telespettatori. La cosa più sconcertante della decima edizione di Amici è il fatto che i professori interni mettano in discussione i banchi dei titolari, dopo nemmeno due mesi dall’inizio della trasmissione, perchè non convinti pienamente del loro percorso artistico. La storia del talent show di Maria De Filippi ci ha insegnato che, più volte, la commissione è ritornata sui propri passi non vedendo alcun miglioramento nel corso dell’anno scolastico. E da allora, puntualmente, inizia il contorto valzer delle messe in discussioni, eliminazioni dirette, sfide punitive. Peccato che tutto l’ingranaggio, mescolato a nuove rigidissime regole in virtù della possibilità di incidere un disco o lavorare presso una compagnia teatrale, risulti visibilmente fallato.
Ad ottobre, nello stupore generale del pubblico in studio, Michelle, inizialmente acclamata a furor di popolo, è stata mandata a casa perchè addirittura peggiorata rispetto ai casting. Stefan (il più internazionale del gruppo) è stato rispedito al mittente senza troppe pretese, preferito al già insufficiente Arnaldo. Ad Alessandro sono state riconosciute grosse doti cantautoriali al momento della sua ammissione e poi, quasi all’improvviso, ritenuto discograficamente poco maturo a parer di giornalisti e discografici. Oggi pomeriggio, lo stesso destino ha coinvolto Paolo, fuori per volere dei suoi maestri, gli stessi che hanno candidamente appoggiato il suo ingresso nella scuola da aspirante (al dir poco penoso il siparietto con Costantino). E c’è chi ancora come Riccardo, messo sotto pressione da giorni, aspetta di conoscere la sua sorte.
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