Rassegnazione, mancanza di leggerezza, comicità di grana grossa: sono queste le parole che Aldo Grasso spende per parlare de La pupa e il secchione 2:
«La pupa e il secchione» gioca pesantemente su due versanti: l’abissale ignoranza delle ragazze e l’inesperienza sessuale dei ragazzi. Lo fa con molto cinismo (il cinismo è la crudeltà dei delusi: non possono perdonare alla vita di aver ingannato le loro certezze), l’ultima risorsa della famosa superiorità morale della sinistra, qui rappresentata dal capo progetto Simona Ercolani, da Claudio Sabelli Fioretti e dall’imbucata Alba Parietti. Lo fa con il pesante moralismo destrorso di Platinette (la «vecchia zia» si esalta sempre nei propositi morali: per non saper affrontare i suoi demoni ci infligge i suoi angeli) che fa imbestialire Vittorio Sgarbi, condannato all’ergastolo televisivo. Su tutti, l’inquietante silenzio di Angela Sozio, la rossa del GF, già attivista di Forza Italia, già ospite di Villa Certosa.
Il critico del Corriere della sera nella sua rubrica A fil di rete conclude: