Simone Damiani, giovane autore, sceneggiatore e film maker che collabora con Current Tv, Mtv ed Endemol Italy / YAM 112003, di recente ha creato Quiz and Wax un reality game definito dal critico televisivo del The Guardian come l’erede del Grande Fratello. Oggi Mondoreality l’ha contattato per parlare di talent, reality e progetti futuri.
Simone tu nasci come regista e autore di video musicali, di documentari e hai diretto pure un film: cosa hai ha che fare con il mondo dei reality?
Come vedi dal mio curriculum eterogeneo, mi diverto a cimentarmi con generi sempre nuovi. Il reality é un genere che mi affascina. E’ inutile denigrarlo, soprattutto se non lo si conosce. E’ il nuovo neorealismo. Pasolini l’avrebbe adorato. E magari avrebbe scelto tra i partecipanti dei reality e tra i personaggi che girano intorno a questo mondo gli attori di un suo film. Fabrizio Corona, per esempio. Lo vedrei bene al posto di Vittorio di “Accattone”. E non e’ un insulto. Magari è un’idea per un remake.
E pensare che il reality é un genere televisivo nato praticamente per caso. Nel 1988 negli Stati Uniti gli sceneggiatori entrarono in sciopero. C’era bisogno di produrre contenuti che non avessero “script”. Per riempire i palinsesti “svuotati” dai serial, i dirigenti del network americano FOX decisero di far seguire dalle loro telecamere il lavoro degli agenti della polizia di una contea della Florida. Nasceva cosi’ “Cops”, il padre di tutti i reality, che continua ad essere regolarmente trasmesso. Insomma, proprio quelli che subiscono maggiormente il successo dei reality – gli sceneggiatori – sono stati i creatori involontari del loro “carnefice”. Verrebbe da dire:”Chi è causa del suo male…”
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