Vi ricordate Damiano Fiorella, il cantante che ha partecipato alla terza edizione di X Factor? Mondoreality l’ha contattato e lui, con la massima disponibilità, ci ha parlato della sua carriera artistica, del talent di Raidue, del rapporto con i giudici e dei concorrenti di quest’anno.
Damiano, la tua carriera nasce molto prima della partecipazione ad X Factor. Ci vuoi raccontare i momenti più importanti che hanno segnato il tuo percorso artistico?
Ho scoperto la chitarra 17 anni fa, con lei il canto. Ho suonato per diversi anni con una band (“monopolio di stato”) facendo serate nel periodo estivo in giro per l’italia. Ci spostavamo con un furgone e un piccolo rimorchio. Si arrivava nella piazza si scaricava il furgone, si montava, si suonava, si smontava, si ricaricava il furgone e si ripartiva. Questo per 8 anni. Credo che sia stata la mia scuola più importante, la“gavetta”.
L’anno scorso sei entrato ad X Factor. Quali sono i pro e i contro del talent di Raidue?
Credo che X factor sia una vera possibilità e una vetrina dignitosa per chi cerca di vivere di musica, certo è sempre la televisione, quindi effimera. Riuscire ad arrivare alla gente per quello che si è in realtà non è facile. X factor è una porta che si apre su tutto quello che c’è dietro la musica, dal gusto dell’utente alle fragilità delle vette discografiche… un mondo complesso, in conflitto ma reale.
Quali sono stati i pro e i contro della tua partecipazione a X Factor?
Sicuramente riuscire a lavorare con professionisti del calibro di Michele Canova (produttore, arrangiatore) e Riccardo Onori (chitarrista anche di Lorenzo “jovanotti”) sarebbe stato assolutamente impossibile senza X factor. Come è impossibile levarsi il marchio “X factor” dalla fronte che comunque (per un certo ambiente) risulta negativo e privo di contenuti senza l’interesse di andare oltre il marchio. Ma questo in realtà mi mette ben chiaro in testa che sono molte le persone che non hanno assolutamente voglia di guardare oltre il marchio.
Sei ancora in contatto con i giudici dello scorso anno, in particolare con la tua capitana Claudia Mori?
Mi capita ogni tanto di confrontarmi con Mara Maionchi, persona decisamente attenta e sensibile oltre che diretta. Con lei è sempre un piacere dialogare.
Morgan non lo sento, ma ho sue notizie portatemi da amicizie comuni. Lui ha sempre avuto il mio più profondo rispetto. Credo sia una rarità umana. Altre parole che vorrei utilizzare per descrivere la sua umanità probabilmente non gli renderebbero giustizia. Quindi mi fermo qui!
Claudia Mori dopo avermi promesso “amore eterno” non mi risponde più al telefono… bho…
Se avessi partecipato quest’anno saresti stato seguito da Elio: avresti avuto qualche possibilità in più?
Questo non lo so e non mi piace pensare in questo modo. Sicuramente Elio è una persona estremamente preparata, divoratore di musica e vedo che lavora con molto rispetto nei confronti della sua squadra ma anche nei confronti delle altre. Vestirsi da Morgan alla prima puntata credo sia stato geniale perché è andato a creare una sottotrama alla trasmissione, importante.
Cosa pensi di Anna Tatangelo, Enrico Ruggeri e dei nuovi cantanti?
Anna Tatangelo è sicuramente il giudice che troverà più difficoltà, è evidente che agli occhi del pubblico non ha l’età per poter giudicare la musica. Secondo me non può essere un sfiducia legata all’età ma piuttosto alla sua cultura musicale che comunque ancora non conosciamo. Per questo forse sarà più difficile lavorare nella sua squadra.
Enrico Ruggeri credo abbia la squadra più debole in assoluto ma lui ha l’esperienza e il carisma per chiamare l’attenzione dei suoi ragazzi.
Secondo me sarà un giudice giusto e al banco dei giudici riesce a dare più credibilità.
Il livello dei cantanti credo sia molto alto quest’anno. In generale non mi sono ancora appassionato molto a qualcuno anche perché riesco a vedere solo la puntata e non il day time. Comunque mi piacciono Ruggero e Dorina, Nevruz m’incuriosisce molto anche dal punto di vista vocale. Trovo ingiusta l’eliminazione di Alessandra.
Torniamo a te: dopo X Factor è iniziato con Anima, una canzone che sembrava piacesse … poi si sono perse le tue tracce. Che fine hai fatto?
Ho cercato di capire il mondo discografico e la sua crisi. Non è cosa semplice, infatti devo dire che ancora non c’ho capito molto; in più cose positive della mia vita privata mi hanno rapito!
C’è stato un momento in cui hai temuto che la tua carriera musicale fosse finita? Che lavoro faresti se non potessi cantare?
È una paura che tuttora mi accompagna, è una paura che mai mi ha abbandonato e forse è anche motore della mia voglia. Vivere con la musica è una cosa molto delicata e decisamente complicata. Lo sconforto viene spesso, ma ormai credo un po’ mi piaccia. Se non potessi più cantare credo studierei per diventare un domatore di leoni.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Dopo aver fatto una pulizia tra note, parole e intenzioni cercherò di lavorare al disco per poter ritornare a dove ci eravamo lasciati…
tutta la mia stima a un caro amico e alle sue parole… tremendamente reali!!!
Non ci conosciamo, ma continuo ad avere fiducia in te! Mony Black