Nel lontano 1948 iniziavano le prime competizioni artistiche di ballerini provetti che si fronteggiavano per vincere un premio (tra le quali Come Dancing, targato BBC): questo è accaduto per cinquant’anni ma nel più vicino 2004 ha avuto inizio Dancing with the Stars.
Una scommessa alla quale in pochi avevano creduto sin dall’inizio e che il network ABC aveva progettato a patto che i concorrenti fossero delle star ben note al grande pubblico. Così l’executive producer Richard Hopkins e il talent agent Greg Lipstone, i quali rappresentavano la BBC, ottennero una risposta dagli entusiasmi a dir poco flebili dai “colleghi” d’oltre oceano.
Lo stesso produttore esecutivo del network americano afferma che quando ricevette la telefonata, la proposta di far partire un reality del genere, gli sembrò alquanto bizzarra. Ma con il passare del tempo, e con il lavoro che si sviluppava attorno allo show, in molti cambiarono opinione: non si trattava di una semplice competizione tra ballerini professionisti, ma erano coinvolti altri elementi come i costumi, la musica e gli allenamenti.
Era uno show che in molti non volevano, continuava ad essere così perchè negli Stati Uniti sembrava che la cosa non potesse funzionare. In seguito c’è stato un cambiamento di programma (letteralmente) e qualcuno ha voluto credere che potesse funzionare.
Si è iniziato a credere nella passione che gli ideatori del programma avevano messo nel loro lavoro e si è capito che poteva scaturirne qualcosa di buono. Ed eccoci nel 2010, alla puntata numero 200 dell’undicesima edizione. Non male per un reality che non era destinato a decollare!