Alessandro Cattelan, che ha condotto il debutto della cerimonia di premiazione dei David di Donatello su Sky con successo e il suo stile inconfondibile, parla dei film in concorso e di tanto altro.Il conduttore confida a Vanity Fair di essere onorato per essere stato scelto:
Gestisco bene lo stress della diretta, ma sono certamente onorato che abbiano pensato a me per una svolta del genere: i David di Donatello devono diventare un appuntamento fisso ed elegante, come queste cerimonie meritano di essere.
Alessandro parla dei film in gara:
Penso davvero sia stata un’ottima stagione. Di solito in Italia vanno le opere d’autore o le commedie romantiche. Quest’anno invece ci sono film molto diversi, come Lo chiamavano Jeeg Robot e Non essere cattivo, che fanno ben sperare per il futuro del nostro cinema. Penso anche a Fuocoammare, che dà un racconto totalmente diverso di quello che è successo negli ultimi anni a Lampedusa. O a Perfetti sconosciuti, che è partito da un’idea molto contemporanea e ne ha tirato fuori una commedia amara e ritmata come non se ne vedevano da tempo».
Cattelan confessa qual’è il suo preferito:
A me è piaciuto molto Non essere cattivo. L’ho trovato molto intenso, e ha anche il merito di aver lanciato nuovi talenti, come il bravissimo Luca Marinelli. Non a caso era stato scelto come film italiano da mandare agli Oscar, peccato che poi non sia stato selezionato dall’Academy.