Sul canale 55 del digitale terrestre, Vero, la cantante Donatella Rettore ha raccontato alcune delle sue esperienze da icona del pop italiano. Poi la Rettore si è anche scatenata sull’esplosione del fenomeno dei talent show, nello studio insieme a Marco Columbro, Alessandro Rostagno e Mario Luzzato Fegiz. L’occasione dell’incontro è stato anche la presentazione del suo ultimo lavoro dal titolo The Best of the Beast, una raccolta di grandi successi scelti appositamente.
Mentre Columbro ricorda i grandi successi musicali che hanno portato Donatella a stare sotto le luci della ribalta per più di trent’anni, lei ci tiene a ricordare anche di essere sempre stata considerata una ‘lingua lunga’, come qualcuno che ‘non sta mai zitto’:
Sono sempre stata giudicata superficialmente, ho avuto una lunga carriera fatta di alti e bassi, ma ho sempre voluto fare questa vita e ho vissuto i sacrifici con piacere. Ci sono tanti artisti anche più bravi di me che non ce l’hanno fatta perché esistono delle barriere umane.
Ma quando la discussione si sposta sui talent show di oggi lei dice:
Non è più difficile oggi di una volta. Alla fine degli anni Settanta era certamente diverso era un momento effervescente, c’era voglia di novità. Oggi è più facile farsi notare ma è un successo Fast Food – mordi e fuggi. Sono un buon metodo di riempire i palinsesti televisivi senza pagare gli artisti, sono crudeli e rischiano di diventare una piaga sociale.