Emma Marrone parla del suo Adesso tour, in partenza a settembre, del rapporto con Elodie Di Patrizi e del duetto con Alvaro Soler.
La cantante salentina, intervistata da Il Tempo, dice:
Ho consegnato già mesi fa la scaletta, ma tutta la squadra è concentrata per un risultato che spero superi anche il precedente tour 3.0. Lo dividerò in tre fasi: quella più emozionale, quella del divertimento puro e quella con uno spirito sociale. Sul palco non riesco a tacere ciò che penso. Ho incontrato le protagoniste di tante storie forti, toccanti. Persone che non hanno una voce libera. Glielà presterò io.
Elodie aprirà alcuni concerti del suo tour:
Le farò assaggiare il palco vero, quello senza filtri, dove non c’è Santa Maria De Filippi che ti protegga. Una cosa è Amici, un’altra il live, dove devi tenere testa a tanta gente e fare bella figura. Una volta rodata, anche Elodie avrà il suo tour. Non vedo l’ora di lavorarci su. Ormai l’ho adottata, è un grandissimo talento che dimostrerà tutto il suo potenziale, ed è una ragazza gentile con chiunque, umile, un soldatino. Ancora meglio di come l’ho conosciuta dentro Amici. I miei genitori mi hanno insegnato che ogni conquista è frutto di sacrifici e che la vita è un miracolo che si rinnova ogni giorno. Io trasferisco la mia esperienza ad Elodie, come una sorella maggiore. Sa che deve lavorare tanto, è un buon segnale.
Emma parla di Alvaro Soler:
A X Factor sarà una rivelazione, anche per la sua grande professionalità. Umanamente è un ragazzo d’oro. Il duetto su Libre non è nato per strategie commerciali. Ho conosciuto Alvaro l’anno scorso al Coca Cola Summer Festival, dove lui aveva spaccato con El mismo sol. Ci siamo trovati simpatici e sentiti spesso: tra l’altro parla benissimo l’italiano. Mesi fa mi ha chiamato per dirmi che aveva scritto una canzone a Los Angeles: ‘mi sei venuta in mente, che ne pensi di un duetto?’. Io ho accettato con entusiasmo. Alvaro è venuto a Roma a registrarla, e solo dopo ci siamo resi conto che avremmo dovuto avvisare le case discografiche. Siamo due matti, lo ammetto.