Dopo la settenza della Cassazione, resa nota nelle ultime ore, Fabrizio Corona ha scritto un’intensa lettera a Piero Chiambretti, letta nel corso di Chiambretti Supermarket.L’imprenditore racconta il percorso di ricostruzione fatto su se stesso:
Quando sono entrato in carcere sapevo sarebbe stata una battaglia, e in una battaglia ci sono i momenti di inevitabile sconforto, la sensazione di non farcela, ma l’orgoglioso progetto di ricostruzione che ho deciso di fare su me stesso è stato più forte di tutta la merda che mi hanno tirato addosso in questi 480 giorni di galera. Siamo fragili, facciamo un sacco di errori e abbiamo una data di scadenza, ma possiamo creare, costruire, arricchire la vita nostra.
Nonostante tutto Corona si sente fortunato:
Io sono stato fortunato, mi è stata data l’ennesima occasione per essere felice. È un’ovvietà, ma il successo senza felicità non vale nulla. Oggi ho la forza, la serenità, la consapevolezza per traghettare questo periodo e per costruire qualcosa nella vita che mi dia quella felicità e sicurezza interiore che tutti più o meno cerchiamo.
In carcere Fabrizio ha capito molte cose:
Mi sono guardato allo specchio e mi sono chiesto: possibile che alla tua età non abbia ancora capito e apprezzato i veri valori della vita? Sei così effimero, così superficiale? Davvero vuoi sprecare la tua vita così? Tra sesso, droga, rock’ n’ roll, sentimenti “patinati” opportunistici e fasulli? Non ci credo. Quanto tempo dovrai stare in carcere per capire quello che veramente stai perdendo? Credi di essere immortale?
Meglio tardi che mai, vedremo se fuori dal carcere saprà tenere fede ai buoni propositi.