Arriva dalla Malesia, il nuovo talent show a sfondo religioso, che sta diventando un vero e proprio cult nei Paesi arabi. Si chiama Giovane Imam, il format che mette in palio un viaggio alla Mecca, un master presso l’Università saudita di Medina e un lavoro in una moschea della Monarchia araba per il vincitore assoluto.
Nessuna prova di ballo e neanche un brano da interpretare a squarciagola, gli otto concorrenti devono dimostrare di essere dei perfetti musulmani, sfidandosi a colpi di versetti del Corano o sulle tecniche più innovative di sepoltura. Per tutta la durata del programma, i ragazzi sono costretti a convivere nel dormitorio di una moschea senza utilizzare telefoni cellulari, internet e tv per dedicarsi esclusivamente alla religione.
Come in tutti i talent del mondo, non poteva mancare uno spietato meccanismo di eliminazione: i partecipanti vengono valutati dall’ex Grande Imam della moschea nazionale di Kuala Lampur, Hasan Mahmood, che in base ai miglioramenti dei suoi allievi, decide i nominati della settimana. Izelan Basar, manager del network televisivo Astro Oasis che trasmette lo show, prova a spiegare come è nato il fenomeno Giovane Imam (che in poche settimane ha già raggiunto ascolti stellari ed un boom di contatti su Facebook)
Per le donne musulmane, i giovani imam sono i generi ideali perché hanno un’ottima conoscenza dell’Islam.