Veronica Ciardi, in un’intervista a Visto, racconta un episodio molto spiacevole e doloroso della sua adolescenza, che ha segnato per sempre la sua vita. Parlando del suo compagno ideale, l’ex gieffina sostiene con fermezza:
il mio futuro compagno lo immagino forte, solido, dolce e comprensivo, e soprattutto, dev’essere disposto a darmi almeno cinque figli. È un fioretto che ho fatto quando avevo quindici anni e voglio mantenere.
L’ex gieffina spiega anche il motivo principale di questo suo fioretto:
per rendere un pò meno terribile il giorno più brutto della mia vita, quello in cui ho commesso la peggiore azione che si possa fare, secondo me. Ho tolto la vita a un essere che io stessa stavo cominciando a creare. Insomma, ho abortito. Non dimenticherò mai quel momento e ogni volta che ci ripenso è come se me lo strappassero un’altra volta.
Veronica ricorda quando ciò accadde:
avevo 15 anni, ero sola, spaventata, non sapevo come fare. Il mio fidanzato dell’ epoca, che aveva solo due anni più di me, scaricò la responsabilità sulle mie spalle. Pensavo che ai miei non l’avrei potuta dire una cosa simile, e che l’unica soluzione possibile fosse quella di farmi aiutare da un consultorio. Ricordo ancora i volti delle altre signore che erano lì per fare la stessa cosa.
Aggiunge quanto si verificò in quell’interminabile giorno e ciò che provava:
aspettavo che venisse la mamma di una mia amica, ma all’ultimo cambiò idea. Nell’attesa mi raccontavo che sarebbe successo qualcosa che mi avrebbe fermata un istante prima di sdraiarmi sul lettino.
Veronica dice di essere pentita dell’azione compiuta:
per chi come me è credente questo è un peccato incancellabile. Per questo, feci il fioretto che solo quando avrò dato dei fratellini a quel mio bambino mai nato, potrò iniziare, forse, a perdonarmi.