Non c’è pace per l’undicesima edizione del Grande Fratello. Dopo le associazioni dei genitori, ora anche la politica scende in campo per condannare fermamente il pessimo esempio (ed il cattivo gusto) del reality show di Canale 5, ormai diventato terreno fertile per bestemmie, risse verbali e gesti inconsulti da parte dei concorrenti. Maurizio Gasparri, presidente del PDL al Senato, ha espresso il proprio giudizio (negativo) sul programma:
Ero stato tempestivo quanto inascoltato critico della prima ora all’avvento del Grande Fratello, uno dei più devastanti e miserevoli modi di fare tv. Ora questo modello, capofila di analoghi orrori televisivi che viaggiano tra emittenti private e pubbliche, annega tra una bestemmia e l’altra. Verrà un giorno nel quale questo modo demenziale di fare tv finirà. Come ogni cosa. C’è da sperare che quel tempo sia vicino. Meditino intanto tutti coloro che si fanno strumento di una pessima comunicazione.
Della stessa opinione, Dj Aniceto, membro della Consulta Antidroga presso il dipartimento governativo di Carlo Giovanardi e testimonial dei sani valori al Chiambretti Night:
Mi piacerebbe che il Grande Fratello chiudesse, perchè è altamente diseducativo! Lo scandalo maggiore è la superficilità con la quale viene messa in scena dagli autori del programma, una pantomima della vita, una verosomiglianza di alcuni dei più importanti temi della vita reale in versione fiction come l’entrata in scena come un divo del cinema del ‘figlio del camorristà, il ragazzo che è stato oggetto di attenzioni morbose quando era bambino. O i maltrattamenti agli animali. Temi da non trattare. secondo me, assolutamente in prima serata. Ed ora questa messa in scena della corrida della blasfemia, come se fosse un divertimento ascoltare chi bestemmia con scandaloso sdoganamento incluso da parte del televoto del pubblico. Uno scempio della chiesa che mi offende essendo molto credente. Evidentemente gli autori a corto di idee, hanno visto troppi speciali da Avetrana della povera Sarah e hanno tratto sordide ispirazioni. Insomma proprio un bell’uso improprio della televisione come se fosse un’amichevole killer. uesti concorrenti vanno eliminati e questo modo di fare televisione va cambiato. Bisogna dare un giusto esempio ai telespettatori. Già è il reality che più illude i giovani sulla facilità di diventare ricchi e famosi senza ‘saper fare nullà. Ora non vorrei che la televisione si trasformasse anche in una ienà assetata di sangue. Salviamola, invece, la televisione che è uno dei pochi centri di aggregazione giovanili, ma riempiamola di giusti insegnamenti e sani valori!