In attesa del processo che lo vede accusato di sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento all’immigrazione clandestina, Fabiano Reffe del Grande Fratello 6 è stato ospite di Pomeriggio 5. L’ex tronista di Uomini e Donne ha spiegato a Barbara D’Urso le sue travagliatissime vicende giudiziarie:
Prima del Gf non ero un santo, ma essere accusato di un reato così grave mi ha fatto male lavoravo in fabbrica e per arrotondare mi occupavo della sicurezza dei locali. I problemi sono arrivati quando ho provato a creare un’agenzia tutta mia, sono arrivate richieste dai locali notturni, ma io mi sono sempre occupato della sicurezza e non delle ragazze. Nelle intercettazioni, quando mi dicevano mandamene cinque, intendevano bodyguard, e invece sono stati scambiati per prostitute. Io non ho mai sfruttato nessuno, non ho mai pagato nessuno e sono stato già stato assolto dal reato di associazione a delinquere.
Il gieffino è convinto che alla fine del processo ne uscirà vincitore. Alla conduttrice di Baila! ha ammesso di aver accettato l’invito solo perché non ha niente da nascondere:
Non ho niente da nascondere, altrimenti non sarei venuto.
La cosa che più lo ha ferito? Le cattiverie nei confronti della madre:
Mamma è una donna di chiesa e lei soffre di questa cosa. Il paese è piccolo e quindi la gente mormora. Quindi mia mamma fa solo casa e chiesa, mi devi credere. Con me facevano sempre una bella faccia, però le cose che dicevano a lei… e quando rientravo magari lei piangeva e non mi diceva niente. Veramente sono stato male, sono stato male più per lei che per il resto. A me passa tutto, sono tipo abbastanza estroverso.
Fefè, infine, ha ammesso di essere stato costretto ad abbandonare la sua Ceccano per trasferirsi a Napoli.
Me ne sono andato dal mio paese. Napoli mi ha dato la mia seconda vita.
La prossima udienza si terrà alla fine di ottobre.