Stasera andrà in onda la seconda puntata de Il ballo delle debuttanti: dopo le polemiche che si sono susseguite durante tutta la settimana, Rita Dalla Chiesa, con la seconda diretta del reality, tenta il rilancio, vista l’aria di flop, che gira nell’ambiente.
Oggi voglio commentare con voi, le parole entusiaste del direttore di rete Massimo Donelli, che, personalmente, mi sanno tanto di bluff:
Oltre 3.200.000 spettatori sono un risultato molto positivo per la rete e per Mediaset. Un ascolto superiore alle attese per l’esordio di un programma totalmente nuovo e sperimentale di cui siamo pienamente soddisfatti. Spesso si imputa alla tv generalista di rischiare poco e rinunciare alle novità. Una novità assoluta come Il ballo delle debuttanti ha ottenuto un risultato equivalente alla prima puntata di Miss Italia, ossia un marchio e un programma consolidati da anni e anni. In particolare, è davvero impressionante il dato d’ascolto raccolto tra le giovani donne, il pubblico di elezione del Ballo delle debuttanti: tra le ragazze della fascia 15-19 anni ha ottenuto il 36.9% e tra i 20 e i 24 anni addirittura il 42.5%. Ha acceso quindi, come era nelle intenzioni autorali, il sogno di centinaia di migliaia di ragazze italiane. Ma al di là dei numeri, il programma è solido nei contenuti, ben condotto da Rita Dalla Chiesa e nella sua lievità sa anche sviluppare temi socialmente interessanti capaci di aprire un dialogo in famiglia. Insomma, è stata la prima di sei puntate di uno show che, ne siamo certi, ci darà grandi soddisfazioni
Alcune precisazioni, nel rispetto del popolo televisivo vanno fatte, sennò si sfiora la presa in giro:
1) Non è un programma innovativo (la formula, i protagonisti e le discussioni sono le stesse di Amici)
2) Non c’è da gioire nel paragonare la propria trasmissione ad una flop, come Miss Italia di quest’anno.
3) La sterilità delle argomentazioni portate da una e dall’altra squadra non fanno discutere in famiglia sui valori delle ragazze di oggi, ma fanno discutere sul valore programma.
4) Non trovo adeguata la conduzione di Rita Dalla Chiesa, bravissima professionista, conosciuta per la sua affabilità, buttata all’interno della gabbia di leoni, che vogliono soltanto farsi notare.
Auguro alla trasmissione tutte le fortune del mondo (visto, che dietro le quinte c’è chi lavora per portarla avanti), ma sarei curioso di sapere, se gli ascolti scendessero sotto i tre milioni e duecentomila spettatori, che cosa si inventerebbe il diplomatico Massimo Donelli.