Luciana Littizzetto ha debuttato come giudice di Italia’s got talent su Sky Uno accanto a Claudio Bisio, Nina Zilli, Frank Matano.
E si è resa subito conto che si è trattato di un programma molto diverso rispetto a Che tempo che fa.
Una bella differenza da Che tempo che fa, dove i miei pezzi li scrivo da sola e non dico nulla a nessuno, tantomeno a Fabio, che ascolta il mio monologo solo quando andiamo in diretta.
Ha detto intervistata da La stampa.
Volevo sperimentare qualcosa di diverso. Avevo voglia di mettere il naso dentro un mondo televisivo che seguivo da spettatrice. Sono pazza di X Factor, credo che sia uno dei programmi più belli realizzati in Italia, mi affascina molto. Lavorandoci, ho capito che il linguaggio di Sky è fatto di post-produzione: per Got talent sono state realizzate 2.700 ore di girato. Ne consegue che noi giudici in realtà siamo le ciliegie su una torta, fatta con le storie dei concorrenti, che viene impastata da altri.
Nessuna cattiveria però nello stroncare gli aspiranti concorrenti.
Quando mi hanno ingaggiata ho pensato: appena mi trovo di fronte un balengo lo massacro. Quando è successo, e vedrete, i balenghi a Italia’s got talent saranno non mancheranno, mi sono messa nei loro panni. C’è gente che non ha dormito per giorni quando ha saputo di essere stata presa nel programma, gente che ha un unico sogno, esibirsi in tv. Certi sguardi li conosco bene, le gambe che tremano pure. Massacrarli così, per il gusto di farlo, non mi è sembrato giusto.