La Scimmia, come è noto, è una trasmissione che vuole insegnare a dei ragazzi come si abbia la testa sulle spalle. Provano ad istruirli, a renderli disciplinati e a riportarli sulla retta via. Prima era un programma con uno spazio tutto suo, poi per via dei flop degli ascolti è stato sospeso per poi essere inserito all’interno di Amici 12.
Il problema de La Scimmia è il suo essere a tutti costi educativo, come se fosse una missione. Ora, perdonatemi, siamo andati tutti a scuola e tutti l’abbiamo marinata, infarcito i professori di bugie e provato ad ottenere il massimo con il minimo sforzo. Vedere questi ragazzi messi alla berlina, all’interno di uno show televisivo di dubbio gusto, i quali provano ad indurre scuse e motivazioni (plausibili o meno) al fatto che non studino o non vadano a lezione propaga veramente un senso di tristezza.
Questo modo di fare televisione gioca con la mortificazioni dei ragazzi attraverso gli insegnamenti morali dei professori e cerca di far capire che la scuola è un obbligo e che per i “monelli del terzo millennio” c’è poco da fare i furbi. La Scimmia, in altre parole, è un contenitore di qualunquismo, demagogia e banalità. La Scimmia ha una missione che non è però insegnare, come vuole far credere, ad essere “maturi”. Al contrario – la sua missione – è provare a spettacolarizzare la vita e il suo corso trasformando dei ragazzi in uomini prima del tempo.
La Scimmia vuole mettere le catene alle ali della libertà adolescenziale, ma per fortuna non ci riuscirà.
Sì, vero che tutti quando andavamo a scuola abbiamo avuto difficoltà, poca voglia di fare, problemi con i professori e quant’altro; ma è anche vero che si aveva un’età relativa (13-18 anni) e che la scuola era più o meno un obbligo…
Questi ragazzi sono più grandi (dai 18 anni in su) e hanno scelto coscientemente di riprendere la scuola per prendere questa benedetta maturità… ma a conti fatti dimostrano che di maturita (alcuni) non hanno nemmeno quella mentale!