Il bancario Lorenzo Motta è approdato alla semifinale di Italia’s Got Talent, unendo la sua passione per il kung fu e un’innata simpatia. Cosa si nasconde dietro ad un successo così clamoroso?
Perchè hai deciso di partecipare ad Italia’s Got Talent?
A me piace molto il kung fu. Ho sempre fatto dimostrazioni per i palazzetti dello sport, le piazze e i teatri per mostrare quant’è bella quest’arte e così, dopo aver partecipato a Cultura moderna, sempre su Canale 5, nel 2006 ho voluto ripetere l’esperienza su un palco ancora più in vista. Ovviamente speravo e spero ancora di essere notato da qualcuno, per poter fare programmi televisivi con le arti marziali o addirittura di fare anche dei film e mi sembrava un’ottima occasione.
Come è nata la tua passione per il kung fu?
La mia iscrizione all’ Accademia arti marziali di Biassono (MB) è nata fondamentalmente da 2 motivi: 1) Siccome da piccolo e da ragazzo ero molto magro, ne subivo di tutti i colori dagli altri e quindi dovevo imparare a difendermi. 2) Ho scelto il kung fu, in quanto Bruce Lee faceva kung fu e a me piacevano tantissimo i suoi film. Inoltre avevo visto esibirsi quello che sarebbe poi diventato il mio maestro Emilio Capone e sono rimasto affascinato dalla sua abilità. Così, il 27/09/1990 (me lo ricordo in quanto era giorno di paga) mi sono iscritto e da allora non ho più smesso e spero di non dovere smettere mai.
Ma è vera la storia che sei stato fidanzato una volta nella vita per un solo giorno o volevi stupire i tre giudici con una frase ad effetto?
Purtroppo la storia è vera, io ho raccontato la pura verità. Dirò di più, ho avuto l’impressione che la prima volta mi abbiano fatto passare anche per questo motivo, mentre io volevo passare solo per la mia abilità nel kung fu. La cosa comunque mi è stata bene, in quanto in semifinale sono riuscito a dimostrare tanto.
Su Facebook circola una simpatica parodia di Full Metal Jacket, ribattezzata per l’occasione Italia’s Metal Jacket e di cui sei protagonista indiscusso. Ci spieghi il video dal punto di vista del suo protagonista?
Kubrick era un genio della cinematografia. La prima volta che vidi il film, pensai che il sergente era veramente cattivo, poi rivedendolo più volte, ho notato che era una caricatura esagerata e ho colto l’aspetto “comico”, iniziando a farne l’imitazione con i miei amici e con i miei colleghi. In albergo mi è uscito spontaneo a pranzo e me l’hanno fatto ripetere in grande stile. Ringrazio anche i miei compagni che si sono prestati alla cosa. Sono contento che giri il video, in quanto, volendo essere notato come attore, magari qualcuno può cogliere il mio talento recitativo.
Credi che il tuo percorso televisivo avrà un seguito?
Dubito, ma spero di sì. Mi piacerebbe condurre una trasmissione sulle arti marziali, commentare gli incontri e magari fare l’attore di film sul kung fu. Ho pronta anche una sceneggiatura e conosco molti atleti/attori che potrebbero affiancarmi.