Mara Venier ha appena esordito come scrittrice pubblicando il suo primo libro autobiografico, Amori della zia.
Intanto intervistata da Gente ha rivelato dettagli oscuri del suo passato, un senso di solitudine difficile da colmare che l’hanno portata per anni ad essere dipendente dalle maghe e dalle cartomanti.
Dirette, interviste in tutto il mondo, su e giù dagli aerei, macinavo lavoro su lavoro. Passavano gli anni, non mi fermavo mai e il pubblico mi osannava. Eppure… Qualcosa non andava. Avvertivo una solitudine, un senso di vuoto che nemmeno giornate così piene e tanta gente sempre intorno riuscivano a colmare. Mi tormentava una latente malinconia che forse mi porto appresso da quando ero bambina. Volevo l’amore, non un amore. E se non ero felice in quello, ero distruttiva con tutto il resto. E scalpitavo inquieta in cerca di risposte. Sono finita nel tunnel di maghe, cartomanti, sensitive, tarocchi e persino fondi di caffè. Ne ero praticamente dipendente. Volevo sapere sempre dell’amore, dell’uomo giusto, del futuro. Oggi posso dire che alcune di loro mi riempivano la testa di cavolate, ma in quei momenti di smarrimento paghi per farti alleggerire una pena che pesa sul tuo cuore. Lì per lì ti sollevi ascoltando cose che ti fanno piacere, poi però ripiombi nell’inquietudine, nel dubbio, e allora cerchi risposte altrove, da qualcun altro.
Tutto è cambiato con l’arrivo del marito, Nicola Carraro.
Una cartomante, l’ultima, mi disse che avrei incontrato l’uomo della vita. Nicola mi ha salvata salvata da quella sensazione di incompletezza che mi portava a soffrire. Ha colmato il senso di vuoto, di solitudine e mi ha restituito la voglia di credere al domani insieme.
Una bella dichiarazione d’amore da parte della conduttrice.