Dall’uscita del nuovo album #Prontoacorrere, dal 19 marzo in tutti i negozi, Marco Mengoni sta promuovendo il suo nuovo lavoro in tante parti d’Italia. Dalla Feltrinelli di Roma fino a Radio Monte Carlo il vincitore di Sanremo 2013 non perde tempo e racconta qual è stato il percorso che l’ha portato a scegliere le quindici tracce che si trovano nel disco. Dai quaranta pezzi iniziali è stata fatta una scelta (dolorosa, a detta di Marco) per arrivare alla tracklist finale.
Così il cantante commenta il lavoro fatto per arrivare al disco finito:
Mi sono sentito come Ben Hur perché è stato un lavoro che non finiva più. Per me è stato difficile fare questo tipo di scrematura perché è difficile scegliere. Se avessi tenuto tutte le canzoni sarebbe uscito un greatest hits di canzoni inedite, ma non posso nemmeno tenerle da parte per il prossimo lavoro, perché molte cose cambieranno ancora.
Marco parla del rapporto che ha con i ragazzi della sua età:
Mi piace confrontarmi con i giovani e anche nell’album precedente c’è stata occasione di lavorare con alcuni di loro. Ho notato con piacere la grande voglia di fare e la passione che mettono nel loro mestiere. Per me lavorare con loro è stato molto stimolante.
E sui cambiamenti che hanno fatto parte della sua vita dalla vittoria a X Factor nel 2009 dice:
Sono molto cambiato e non è facile lavorare con un nuovo gruppo di giovani: solo la casa discografica è quella di prima, ma ho trovato un nuovo modo di scrivere più semplice ed essenziale che completa il mio percorso di crescita.
Tra le collaborazioni di fama mondiale in #Prontoacorrere ci sono anche Cesare Cremonini e Mark Owen, dei Take That:
Con Mark mi sono sempre trovato vicino a lui per il modo di scrivere, quindi ho chiesto se si poteva lavorare insieme: mi è arrivata la melodia e io ho scritto il testo. Da qui è scaturito anche il titolo dell’album. Invidio molto Cremonini perché scrive benissimo e come visione onirica delle cose si avvicina molto alla mia.