A cinque mesi dalla sua vittoria al Grande Fratello Mauro Marin ha deciso di rivelare alcuni segreti della sua vita in C’è una cosa che non vi ho detto, un libro che uscirà dal 2 agosto in anteprima sul sito della casa editrice Imart e dal 16 settembre nelle librerie.
Il fatto più clamoroso il vincitore del GF10 lo anticipa al settimanale Chi: poco prima di fare i provini del reality Mauro era domiciliato all’Ospedale Vecchio di Montebelluna, un istituto per malattie mentali: il trentenne aveva frequentato il luogo più di una volta (anche per otto mesi di seguito).
Libero svela alltri particolari, come la sua cartella clinica:
Mauro necessita di Tso, cioè il trattamento sanitario obbligatorio a causa di una schizofrenia affettiva con disturbo bipolare che comporta sbalzi di umore che portano a picchi maniacali in stati d’agitazione e supereuforia alternati a continui stati depressivi.
Mauro, che ha dovuto superare momenti difficilissimi e grandi crisi, fu pure arrestato in Austria perché delirava su fantomatici naziskin che avevano rapito la sua ex:
Ammetto che la camicia di forza non mi è mai piaciuta. Ricordo che quando mi legavano nel letto di contenzione non sentivo più il sangue che circolava nelle vene. I farmaci per un lungo periodo mi hanno ucciso. La mia motricità era allenta tata. In manicomio, anzi nella struttura, perché è così che si chiama, le giornata sono uguali. Ho pensato al suicidio spesso e volentieri.
Il ragazzo quando ha partecipato ai provini del Grande Fratello si è finto il pronipote del Doge e ha raccontato alcuni episodi goliardici del suo passato, cosa che ha divertito i selezionatori. Quando lo psicologo Carlo Alberto Cavallo ha dato il suo ok, Mauro è entrato nella casa dove ha continuato a prendere le sue pastiglie.