Michelle Hunziker finisce spesso e volentieri sulle prime pagine del gossip per la sua vita dorata accanto al marito Tomaso Trussardi, rampollo di casa Trussardi, per le sue gravidanze social o semplicemente per la sua famiglia allargata.
Stavolta però, intervistata dal Corriere della Sera, la showgirl svizzera, ha parlato del suo passato difficile.
Il mio papà era alcolizzato. Ma era un’anima bella e la sua debolezza non riusciva a offuscare la tenerezza del suo cuore. La mamma lavorava senza sosta. Papà era lo spirito, i ghirigori prima di andare a letto. Il giudice mi ha chiesto con chi volevo stare: ho scelto la mamma ma il mio cuore era in frantumi. Dopo la separazione ho trascorso dei Natali tristissimi. La mattina del 25 lo chiamavo e lui piangeva.
Non mancano i ricordi della sua infanzia e la sua adolescenza.
Ero un maschiaccio, sempre sporca dalla testa ai piedi. A 4 anni ero già molto indipendente, mia mamma aveva il solo obbligo di guardarmi ogni tanto dalla finestra, mentre giocavo in cortile. La prima lingua che ho imparato era l’italiano e per gli altri bambini ero una “terrona”. Mi chiamavano “spaghettifresser”, che nella Svizzera tedesca ha un valore dispregiativo. Le bande mi inseguivano e io tutti i giorni, senza alcuna paura, andavo a prenderle dagli altri bambini. Poi all’improvviso ho deciso che dovevo imparare la lingua e così mi sono messa a guardare cartoni in tedesco per giornate intere: in tre settimane parlavo perfettamente.
Poi, con l’arrivo in Italia, è arrivata la svolta lavorativa.
Tutti volevano le androgine e io ero muscolosa. Dicevano che avrei funzionato per l’intimo.
E così è stato.