La querelle scoppiata pochi giorni fa sul palco Mtv Awards 2016 fra il conduttore Francesco Mandelli e Stash, leader dei The Kolors consacrati da Amici di Maria De Filippi ha avuto un notevole riscontro mediatico.
Stash ha letteralmente sputato davanti alla telecamera rifiutando di ritirare il premio e lasciando il conduttore da solo sul palco. Le scuse e il chiarimento sono arrivati il giorno dopo in radio, ma troppo tardi. A stroncare il comportamento di Stash e co. Non pochi giornalisti specializzati, tra cui Luca Mastrantonio sul Corriere della Sera e Alessandra Menzani su Libero
Voto 3. L’artista scoperto da Amici sputa in direzione della telecamera durante gli Mtv Awards. Il motivo, forse, il playback fuori sincrono. Se si sente cool così… Ha detto bene il conduttore dell’evento Francesco Mandelli: ‘Ti sto dando un premio e tu te ne vai? Ma chi c…o ti credi di essere?.
Scrive Alessandra Menzani su Libero ripresa dall’analisi di Mastrantonio.
Stash ha sputato nel piatto in cui mangia. Perché? È alla televisione, Mtv ma non solo, che lui e il suo gruppo devono il successo. I The Kolors si sono imposti al grande pubblico vincendo il talent di Maria De Filippi Amici nel 2015: una consacrazione fulminante, di pubblico e di critica. Eppure, anche nelle spiegazioni con cui Stash ha poi chiesto scusa al conduttore Francesco Mandelli (che, sul palco, ha reagito con professionalità al loro rifiuto di ritirare il premio) e ai suoi fan, qualcosa non torna. Non tanto perché ha visto nei problemi tecnici un chiaro «boicottaggio» nei suoi confronti, ma perché ha detto di non essersi reso conto che dietro alla telecamera ci fossero «tanti occhi che potevano interpretarlo come un attacco diretto a loro». Uno sputo alla telecamera cos’è? Un modo per pulire malamente le lenti sporche? No. E l’episodio testimonia tutta la decadenza di certi insulti che oggi non sono neanche finalizzati a coinvolgere il pubblico scioccandolo e offendendolo, come poteva capitare a chi assisteva agli spettacoli di Carmelo Bene. Del gesto di Stash, colpisce l’assenza di consapevolezza, di fronte a uno strumento a lui ben noto. Questa insipienza, che è un insulto per tutti, è il segno evidente di una decadenza.