Paolo Limiti parla del suo rapporto con i talent, rivela le sue preferenze sulla televisione e si lancia in un bilancio sulla stagione appena conclusa.
Ma non esita a togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Mi deve piacere il talent. Io lo farei con la De Filippi. Ho sentito molte critiche nei suoi confronti da personaggi che si danno delle grandi arie da intellettuali, ma sono persone che non capiscono nulla di televisione. Può pure darsi che faccia programmi molto popolari come quello del pomeriggio però è la conduttrice migliore che c’è in Italia. Ha i tempi, le capacità, ha una sua personalità.
Ha detto il conduttore intervistato da Blogo.
Milly non è fra i miei nemici, non ho rapporti con lei. Ho semplicemente detto che Ballando con le stelle non è uno dei programmi per cui ho particolare interesse. Il sabato sera io guardo la De Filippi. Fu il mio agente a dirmi che si era rifiutata di avermi nel suo programma. Ed io ero rimasto un po’ spiazzato perché quando la Carlucci ebbe un periodo difficile, io mi feci avanti per aiutarla. E poi mica le avevano proposto il primo che passava per strada…
Non manca il bilancio positivo della sua presenza in trasmissione a Domenica In.
Ho alzato gli ascolti di ogni puntata. L’ascolto, nella mezz’ora in cui ero presente, si alzava del 3-4% di share. Non è una roba facile. Quindi perché non ho un programma? Probabilmente chi fa i palinsesti è distratto. Un direttore ha detto che “Fare un programma con Paolo Limiti non è fra le mie priorità”. Mi piacerebbe sapere quali sono le sue priorità: le produzioni proposte sono quasi tutte fallimentari. Se in due anni fai quindici programmi che non vanno bene, significa che c’è qualcosa che non va.