Anche Pippo Baudo non ha grande stima dei talent show: uno dei pezzi di storia della nostra televisione, in un’intervista rilasciata a Libero, prima fa sapere di essere stato uno dei creatori del genere in Italia:
Confesso: nei miei affetti c’è soprattutto Settevoci, il primo talent-show della storia della Rai. A metà degli anni ’60 lanciai personaggi come Al Bano, Orietta Berti, Massimo Ranieri. È questo il programma al quale sono più legato.
poi prende immediatamente le distanze da quelli attuali:
Rispetto agli attuali Amici o X Factor c’è una distinzione: all’epoca i giovani concorrenti arrivavano preparatissimi in trasmissione ed esprimevano una personalità canora di livello. Avevano timbriche e voci uniche. Oggi, ad Amici o a X-Factor, si crea una fiera dell’illusione che, spesso, rischia di trasformarsi in fiera della delusione. Si inventano artisti professionalmente deboli.
Insomma: se i talenti non li scopre Pippo Baudo, i giovani d’oggi non hanno speranza …