Il Festival di Sanremo 2012 è finito ieri sera con la proclamazione della canzone vincitrice, Non è l’inferno di Emma. Alcuni quotidiani stamane hanno pubblicato i giudizi delle performance dei big. Noi vi proponiamo le riflessioni e le valutazioni di Marinella Venegoni de La Stampa e di Gino Castaldo de La Repubblica.
6 – Può una ragazza di 27 anni, seppur determinata, mettersi nei panni di un sessantenne in preda alla paura del futuro, per sé e i propri figli? L’accostamento è ardito, la canzone così-così, ma ha enfatizzato una grinta da erede della Nannini. Pessimo e non premiante il duetto con la Amoroso, freddo e privo di complicità. (Venegoni)
4 – Definita ormai Super-strillo, anche dai devoti fan, dovrebbe darsi una calmata e scegliere canzoni più appropriate al personaggio, fuori da questi improbabili cliché d’impegno (Castaldo)
Pierdavide Carone e Lucio Dalla – Nani
8 – La canzone è cresciuta piano nella settimana, un po’ imprigionata dalla sua delicatezza, sposata con la timidezza di Carone. Il ruolo eccentrico del direttor-corista Dalla ha dato nerbo, perfino Grignani non ha fatto male. La gente ha cominciato ad ascoltare. (Venegoni)
4 1/2 – Dalla è sempre stato un eccezionale scopritore e produttore di talenti. Ma non si riesce proprio a capire il perché di questo lavoro. Il pezzo è stucchevole e pieno di luoghi comuni. (Castaldo)
6 – E’ suo il ritornello più contagioso dell’intero Festival: non a caso evoca il mondo di Vasco, anche se è Fabrizio Moro l’autore del pezzo. Il brano non aggiunge alcunché al percorso artistico di questa brava interprete in cerca di autori. (Venegoni)
7 – Potrebbe essere il suo festival. Il pezzo è buono e la sua carica espressiva sta crescendo a vista d’occhio. In fondo bastano poche parole, purché cantate con passione. (Castaldo)
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Sig. ra Venegoni, mi dispiace davvero tanto che a lei non siano arrivate le emozioni che Alessandra Amoroso è riuscita a trasmettere in questo duetto. Provi un nuovo ascolto… attento… sicuramente si ricrederà.