La gara ormai si è conclusa ma il vincitore di Sanremo giovani, Antonio Maggio ancora si definisce un bambino in un luna park. Forse perché la sua vittoria arriva in maniera un po’ inaspettata: infatti dopo il primo televoto si ritrova solamente terzo sui quattro finalisti. Si è trattato della preferenza della giuria di qualità a consegnare il premio tanto ambito ad un altro ex talent, che viene dalla prima edizione di X Factor, dove vinse nel gruppo degli Aram Quartet.
Lo conferma anche il presidente di tale giuria, Nicola Piovani (nonché premio Oscar) al Corriere della Sera:
Non abbiamo guardato il pedigree dei cantanti. A me lui è piaciuto per la teatralità e per la leggerezza che sono lontane dal profondismo e dal messaggismo che non tutti si possono permettere. La nostra missione non è ribaltare il televoto, ho semplicemente chiesto ai giurati di esprimere il loro gusto senza fare calcoli, senza attaccare qualcuno ma mettendo in luce una bellezza che altri non vedono.
E così è stato, tanto che Renzo Rubino e la sua canzone sull’amore tra due uomini ha avuto la meglio solo per il premio alla critica. Così dopo l’esperienza degli Aram Quartet ora Antonio è pronto per andare avanti con la sua carriera da solista e di certo questa vittoria lo aiuterà, ma per lui venire da un talent non è un peccato originale:
Sono qui grazie alla mia testa dura. Ho sempre desiderato vivere di musica sia che questo significasse esibirmi sul palco dell’Ariston, o nei peggiori bar di Caracas. La musica per me non è fatta di chance, ma un’idea che devi seguire.
Il suo album Nonostante tutto parla degli episodi che accadono attorno a lui e si ispirano ad una musica che va dall’elettropop al cantautorato italiano.
Ma che titolo ha quest’articolo!!! Al televoto, era anche terzo … ma distante dai primi due del solo 2 %. (I primi 2 al 30% lui al 28% …quindi tutti lì.) Da lì a scrivere che non piaceva a casa, quindi al televoto, ce ne vuole!!!
Complimenti ad Antonio!