La situazione di Sara Tommasi è talmente grottesca che ogni commento risulterebbe superfluo. Chi ha riassunto il pensiero di molte persone, che da mesi stanno assistendo all’autodistruzione pubblica della showgirl umbra, è Selvaggia Lucarelli che in un articolo su Libero afferma che la Tommasi “va aiutata”.
Ecco uno stralcio significativo dell’articolo:
Una ragazza giovane e bella, con uno straccio di popolarità e una laurea in economia, non sceglie scientificamente di disintegrare la propria esistenza, la propria reputazione, la propria sfera affettiva e relazionale in quella maniera folle e suicida. Non sta trasgredendo, rompendo le regole, destabilizzando il potere. Si sta autodistruggendo. E allora ho ripensato ai suoi racconti farneticanti, al suo sospettare di avere microchip addosso, alla gente che la toccava al supermercato per drogarla, alle sue ammissioni sulla bulimia sessuale, ai suoi «Se uno mi sta simpatico allargo le gambe» e le spie, la droga, i servizi segreti, l’esibizionismo, Bin Laden e Grillo tatuato sulle chiappe. E ho capito che questa ragazza, non va derisa, va aiutata.
Ora, dopo la lettera pubblicata sul sito di Alfonso Luigi Marra, con la quale la Tommasi ha tentato una disperata marcia indietro sul film porno da lei girato, il produttore Federico De Vincenzo ha affermato di non aver fornito droga a Sara per la realizzazione del film porno:
La signorina Sara Tommasi, con la quale ho sottoscritto un regolare contratto di collaborazione, non ha mai assunto alcuna sostanza stupefacente né prima e né durante le riprese del video porno di cui sono produttore. Non so cosa pensare? Mi ha confermato di voler continuare con gli altri progetti che avevamo in cantiere.
Chissà quale sarà il prossimo capitolo di questa triste storia…
Photo Credits | Getty Images
Io comunque avevo detto qualcosa di molto simile nel mio video chiamato “sMash Tv! Sara Tommasi: ci sei o ci fai?” che ho pubblicato un giorno prima dell’uscita dell’articolo della Lucarelli. Magari è un caso, ma intanto lo segnalo.
http://youtu.be/7nKeWwcMS1o
Marra: Cara Selvaggia, Sara è pornografa, Gruber è Bilderberg: chi credi sia meglio?
«Cara Selvaggia, premesso che sai che ti sono affezionato e ti stimo, sto scrivendo in questi giorni un complesso documento sul tema dell’abiezione come cultura di fondo che domina ogni cittadino del regime, uomo o donna che sia, salvo non sia un dissidente.
Un’abiezione frutto dell’influsso della depravazione consumistica sulla cultura di base dell’occidente, che è il dogmatismo monoteistico ebraico cristiano.
La mia conclusione è che ogni occidentale ha come cultura di fondo l’abiezione, che però in alcuni è attiva, in altri è passiva, in altri ancora è subita ecc.
Ora, secondo me, le forme di abiezione più riprovevoli non sono sempre le più perniciose dal punto di vista degli effetti sociali, con il risultato che Ilenya (quella di cui a La fase di Ilenya), o Sara, pur soccombenti dinanzi alla pressione della pseudo cultura vigente, sono culturalmente benefiche, perché inducono l’idea della necessità del cambiamento, mentre Gruber è perniciosa, perché con la sua apparente irreprensibilità, ‘fa tendenza’, ovvero concorre a omologare l’idea che il Bilderberg sia una cosa ‘normale’, laddove è la radice del male.
Inoltre, sono costernato per questa vicenda del porno di Sara, che ovviamente non ha proprio nulla a che fare con il nudo che ho usato io per un fine di così alto rilievo morale e sociale come quello di abbattere il signoraggio.
Video, i miei, che oltretutto l’avrebbero enormemente avvantaggiata, perché quando il signoraggio avesse cessato di essere tabù (e cesserà di esserlo: lo prometto alla società!), Sara avrebbe in un modo o nell’altro dovuto raccogliere il riconoscimento per aver contribuito a questa guerrà, oltre che nobilissima, essenziale per poter superare la barbarie economica e morale che schiaccia oggi l’economia e la civiltà.
Cionondimeno, finanche ora, premesso che aborro la cocaina, la pornografia, l’eventualità che abbiano usato la cocaina per indurre Sara al porno ecc., resto dell’idea che l’esempio di Gruber è pernicioso, mentre quello di Sara è distruttivo per lei stessa, ma comunque funzionale alla sconfitta del signoraggio.
Perché il signoraggio è un argomento di una tale gravità che non ha senso temere che possa essere ‘screditato’, perché può essere solo occultato, e nel momento in cui le decine di milioni di italiani che ora dicono questa parola senza capire di cosa si tratta, capiranno, ti assicuro che saranno tutti con Sara e tutti contro Gruber..
Gino Marra»
Ufficio Stampa Pas-FermiamoLeBanche