So You Think You Can Dance è un nuovo talent show dedicato alla danza. Tra i protagonisti si ritrova Gian Luca Loddo, ballerino di Cagliari. In un’intervista rilasciata al Tgcom, Gianluca parla dell’esperienza che sta vivendo all’interno del talent show.
Il ballerino spiega il motivo per cui ha partecipato al talent show inglese:
vivo a Londra da poco più di un anno e il tempo da quando sono arrivato qui è letteralmente volato tra mille audizioni, provini e casting. Quello per So You Think You Can Dance era solo uno dei tanti provini a cui volevo partecipare. Nel mio settore, quello della danza e del teatro, nulla arriva dal cielo se non sei tu a proporti e a presentarti ai casting directors o agli agenti o alle compagnie di danza o ai teatri. Ho deciso di fare il provino per il programma specialmente per la grande visibilità che la vetrina televisiva offre.
Gian Luca aggiunge ciò che lo colpisce particolarmente di So You Think You Can Dance:
il format ha una formula molto accattivante, i top 20, 10 ragazzi e 10 ragazze in gara ogni settimana devono affrontare coreografie di generi molto diversi, ma anche coreografie di gruppo e assoli. Inoltre può essere un ottimo modo di far vedere le proprie abilità e farsi conoscere e di ricevere magari in futuro delle proposte lavorative, altro aspetto da non sottovalutare affatto.
Il ballerino specifica le motivazioni che lo hanno spinto ad andare a vivere a Londra:
sono venuto qui per ragioni legate alla mia relazione sentimentale e per motivi lavorativi. Mi duole dirlo,ma al momento in Italia la situazione è davvero drastica. I tagli del Governo per arte, cultura e spettacolo sono sempre più compromettenti e tantissimi lavoratori del settore sono costretti ad andare a cercare, non chissà quali fortune, ma un lavoro dignitoso e remunerativo all’estero. Siamo un esercito piuttosto numeroso noi danzatori all’estero.
Gian Luca, infine, aggiunge:
mi piacerebbe tornare in Italia a vivere e a lavorare, ma credo che ciò avverrà in futuro, per il momento ho ancora bisogno di confronto e di stare in giro, come diciamo noi a Cagliari. Mi piacerebbe coreografare, mi piacerebbe insegnare anche se non l’ho mai fatto, mi piacerebbe trasmettere l’amore per l’arte come alcuni dei miei insegnanti durante il mio percorso formativo l’hanno trasmesso a me.