Paroliere, produttore discografico, talent scout: così possiamo definire Alberto Salerno, dirigente dell’etichetta discografica (insieme alla moglie Mara Maionchi) Non ho l’età, cche annovera tra i suoi artisti cantanti come Tony Maiello e Bastard sons of Dionisio.
Come è cambiata la musica rispetto al passato?
Rispetto a quale passato? Perché i passati sono tanti: sono gli anni ’90, ’80, ’70, ’60. Il passato a cui mi riferisco come musica è quello che parte dal ‘67-‘68 fino alla fine degli anni ’70: quelli per me sono gli anni dove c’è stato il meglio della musica. Rispetto ad allora devo dire che la musica è cambiata completamente perché non c’era il digitale, era tutto analogico; anche come si registravano i dischi, la passione della gente, il disco era una novità mentre adesso non è più una novità. Ci sono stati cambiamenti pazzeschi, è come se fossero passati 2000 anni.
Invece nei prossimi anni come cambierà?
Questa è una domanda da un milione di dollari. Io spero che cambi in meglio perché purtroppo la musica è soggetta oggi ad una pirateria pazzesca e selvaggia per cui la sopravvivenza stessa della musica potrebbe essere messa in discussione. Soprattutto per le multinazionali, ma anche per le etichette indipendenti come la mia, la sopravvivenza diventa difficile. Quasi non riesci a coprire i costi di quanto spendi perché non sei difeso su niente. Io mi auguro che cambi in meglio nel senso che la gente acquisti una coscienza morale, magari anche cercando di abbassare i costi e i prezzi della musica. Ma soprattutto che si torni a comprare la musica originale, e non più pirata e allora sicuramente avremo una qualità migliore proprio perché la possibilità di investimento sarà maggiore.
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