Paolo Rossi, neoballerino di Ballando con le stelle 7, risponde dalle colonne de Il Corriere della sera ad Avvenire che aveva parlato in termini poco generosi dei campioni sportivi che finiscono in tv (“L’asso sportivo ormai non vive più di luce propria o di quella delle sue medaglie, ma per esistere – o per sopravvivere, dipende dai casi – necessita soltanto di quella della telecamera”):
Cosa dovrei ribadire? Non ho bisogno di popolarità, non ho necessità economiche, ho accettato perché mi andava di farlo e mi diverte farlo. In questi anni ho rifiutato tante proposte, proprio perché non mi sembravano opportune, perché pensavo che potessero togliere qualcosa alla mia immagine. So che niente mi può dare qualcosa in più di quello che mi ha dato il calcio. [Ballando] è un programma bello, pulito, elegante, divertente.
L’ex campione del mondo di calcio ribadisce di essersi consultato con sua moglie e i suoi amici e di non aver accettato solo per i soldi:
Diciamo che l’aspetto economico conta al 50%, ma ci sono cose che non farei per nessuna cifra al mondo. A L’isola dei famosi non ci andrei mai e poi mai. Non andrei in reality dove c’è poco buongusto, dove si perde in immagine.
Pablito racconta l’abbocco di Milly Carlucci e i primi momenti da ballerino:
Quando me lo chiese la prima volta ero abbastanza perplesso, per 4/5 anni ho sempre detto no, poi due mesi fa sono andato a Roma e mi sono lasciato convincere … Non avevo la percezione di quanto fosse difficile ballare, solo ora me ne rendo conto. L’inizio è stato traumatico: è una cosa non naturale, che non ho mai fatto in vita mia, imparare i movimenti da zero è dura, il difficile è tenere a mente e memorizzare i movimenti. Abbiamo anche poco tempo: in quattro giorni devo preparare due balli, è giù tanto se me ne ricordo uno.