Oggi intervistiamo Stefan Poole, ex concorrente di Amici, eliminato nel corso di una sfida contro l’aspirante (ora titolare) Arnaldo Santoro.
Ciao Stefan. Come mai un cantautore con un curriculum invidiabile come il tuo, ha tentato la carta di Amici?
Semplicemente perché io scrivo e canto anche in italiano. Questo lato di me non lo posso mostrare molto in America quindi ho scelto di venire in Italia e presentarmi come un artista bilingue. Qui vengo apprezzato in entrambe le lingue, non solo in una.
Non pensi che il fatto di essere il più internazionale dei cantanti abbia compromesso la tua permanenza nella scuola?
A volte mi sentivo un pò meno capito rispetto agli altri concorrenti, però non mi sentivo mai giudicato sul fatto di essere internazionale… anzi. Sentivo che la commissione esterna mi giudicava giustamente e come volevo. Poi ho avuto un rapporto molto forte con la commissione interna, quindi le carte erano mie da giocare.
La commissione esterna ti ha giudicato quasi sempre insufficiente. Secondo te, cosa non ha convinto discografici e giornalisti?
Onestamente non lo so. Di solito la mia insufficienza veniva da uno dei giornalisti o uno dei discografici che mi diceva “non mi arrivi”, “non mi piace”, “non comunichi”, ma in quasi ogni caso, la settimana seguente, convincevo quel membro della commissione che mi dava la sufficienza. Ho molto rispetto per i signori della commissione esterna. Si, davano motivi soggettivi ed emotivi… ma nonostante le insufficienze, ho ricevuto dei bellissimi complimenti da loro. Dondoni ha detto che sono uno che ‘tira fuori.’ Nella prima settimana con il DVD, Balestra ha detto che miglioro la mia performance ogni settimana. Dopo la mia sfida con Giuseppe dove avevo suonato Human Nature con la chitarra (non è stata ripresa), Giordano ha detto che ho avuto grinta, che questo lo aveva fatto ricredere in me e che Human Nature è stata proprio mia, poi Brando a detto che ‘buco il video’ e che la mia versione di Human Nature con la chitarra lo ha “ammazzato” perché anche lui è chitarrista. Avendo detto questo, so che posso piacere a questi signori… quindi non mi butto giù.
Come hai preso l’uscita da Amici dopo ad un solo mese dall’inizio del programma?
Appena è successo, l’ho presa malissimo per alcuni motivi. Uno, volevo restare per mia madre. Lei sta combattendo problemi di salute, e vedermi ogni giorno in TV le dava forza. Due, mi sono affezionato agli altri ragazzi nel programma e non volevo salutarli. Alla fine mi sono tirato su perché ho capito che con la mia uscita da Amici, la mia carriera non era finita, era appena iniziata.
Hai una flotta di fan sparsi tra forum e fan club. Come avverti l’affetto dei tuoi sostenitori?
La loro presenza la sento dappertutto. Messaggi, chiamate, regali, incontri per strada. Queste cose mi caricano, e vado avanti per loro.
Cosa ti ha lasciato la breve esperienza nel talent show di Maria De Filippi?
La mia esperienza ad Amici mi lasciato non solo un grande sostegno da parte dei fans, ma anche opportunità nuove di lavoro e una mentalità artistica più aperta. Nel poco tempo che ho avuto con i professori e sul grande palco di Canale 5, ho capito il vero potere dell’interpretazione, specialmente in lingua italiana; ora cerco di dare peso ad ogni parola dall’ inizio di un pezzo fino alla fine.
Hai preso parte anche in diverse serie tv come Glee e Dollhouse… che ricordi hai di quei momenti?
Quei momenti sui set della FOX erano puro divertimento. Tutti i registi, produttori, attori, etc. erano molto professionali ma si divertivano allo stesso momento. Devo dire che mi ha dato un pochino di preparazione e comprensione per affrontare il ritmo di Amici.
Come vedi il tuo futuro artistico dopo Amici?
Sono troppo emozionato per il futuro. Ormai il mio lavoro è in Italia, e voglio che i fans lo sappiano. Ho già iniziato a lavorare con produttori/autori come Mario Lavezzi e Saverio Principini su un disco con i miei inediti inglesi sia quelli italiani. Il lancio è previsto per primavera. Certo ritornerò ogni tanto a Los Angeles quando mi chiamano. Per esempio continuerò a spingere il mio progetto Feelgood in America. Con loro a febbraio abbiamo un’esibizione alla fiera NACA National Conference 2010 e poi delle prove in studio con il celebre produttore Eddie Kramer, quindi faccio un saltino oltre la pozzanghera dell’ Atlantico!