Solo pochi giorni da Marco Baldini aveva dichiarato a La Zanzara di vivere nella più totale indigenza e di aver tentato il suicidio.
Vittorio Feltri però non ha digerito le sue parole e lo ha attaccato in un lungo editoriale su Il Giornale.
Le lagne e le disperazioni dell’uomo di spettacolo sono arcinote e periodicamente riemergono dal dimenticatoio, suscitando la pena del pubblico, preoccupato che l’artista (si fa per dire), stordito dai guai, prima o poi faccia sul serio e decida di togliersi la vita. Cosa che peraltro Marco – stando alle sue dichiarazioni alla Zanzara – avrebbe tentato di fare recentemente, fallendo nel proposito (ovviamente insano) causa l’intervento di un barbone che gli sferrò un paio di pugni allo scopo di rapinarlo, ignaro che la sua vittima non aveva in tasca un euro e si stava ammazzando in auto con l’ossido di carbonio erogato dal tubo di scappamento. Il sospetto che Baldini sfrutti, oggi come ieri, la sua condizione di strapelato per muovere a compassione i (numerosi) benefattori non è fantasioso. Le lacrime ricorrenti e copiose del giocatore impenitente alla fine sono diventate irritanti. Sventolare poi la bandiera del suicidio per scroccare una fiche è un esercizio stucchevole oltre che deprimente.
Baldini deciderà di replicare?