Torniamo ad occuparci dell’Emergent Music Contest 2010: dopo aver intervistato Francesca Fagiani e i Kaloma, abbiamo rivolto alcune domande anche in vincitori del contest, i Viva. Non solo: in fondo al post potete vedere il garage video della canzone che li ha portati al successo, Lettera d’addio.
Che valore ha la musica per voi?
All’inizio si vive solo per divertirsi e stupire se stessi e quindi, anche inconsapevolmente c’è la ricerca sfrenata di migliorarsi. Poi diventa un modo di vivere, di essere, di apparire..la musica è in ogni parola e in ogni gesto quotidiano per chi come noi non ne può fare a meno. La musica rapisce ogni cellula del cervello e fibra del cuore sprigionando il tutto sopra ogni strumento, microfono o foglio di sorta.. La musica è anche sacrificio, dedizione e studio è una droga che fa bene o più semplicemente è l’unica risorsa per poter dire qualcosa e dimostrare a chiunque voglia ascoltare e capire che veramente qualcosa da dire c’è..non è retorica ma la musica è la vita.
Quale è il problema della musica italiana?
Si tende ad evitare la novità, diciamo che l’industria musicale italiana è estremamente conservatrice, tutt’oggi si basa ancora sulla formula standard creata oltre 50 anni fa: la “canzone italiana” ed è quest’ ultima sia il nostro più grande ”simbolo” sia la nostra più grande limitazione…inoltre si dà troppa attenzione all’estetica, al personaggio, alla confezione e si tralascia la cosa fondamentale: IL TALENTO. Oggi per far musica non devi avere una bella voce, un bel pezzo o un’ottima preparazione, devi essere bello e ciò porta le case discografiche a non investire più se non su personaggi usciti dai vari “talent show” , che hanno già un loro pubblico consolidato…è puro business, al punto che la figura del talent scout non esiste più…la ricerca è finita: o c’è la pappa pronta oppure si resta a casa.