Raffaella Carrà è tornata come coach in The Voice of Italy 4, il talent di Rai 2 in onda il mercoledì sera: accanto a lei le new entry Dolcenera, Emis Killa e Max Pezzali.
Dopo un anno di assenza impegnato per il programma Forte forte forte, la Carrà ha deciso di ritentare con The Voice, certa delle buone potenzialità del talent musicale.
La presenza scenica di un cantante è un elemento importante che nella fase delle Blind Audition dobbiamo purtroppo mettere da parte. Dopodiché non è essenziale che una voce faccia acuti stratosferici, noi cerchiamo voci nuove, diverse. E non è facilissimo trovarle perché agli adolescenti piacciono certi cantanti ed è inevitabile che finiscano per somigliare quasi tutti a loro.
Ha spiegato intervistata da Tv Sorrisi e Canzoni che lancia qualche suggerimento per migliorare il meccanismo della trasmissione.
Ho semplicemente detto che mi dispiace che i vincitori di The Voice non abbiano avuto la visibilità che era giusto aspettarsi. Questo è un programma umanamente molto difficile. In questa fase della vita il mio sogno è vedere arrivare al successo un giovane talento, anche se non è della mia squadra. Allora mi piacerebbe che il vincitore fosse poi supportato al massimo dalla Universal, che cercasse dei buoni brani per lui, che lo mandasse a Sanremo. E che anche la Rai lo aiutasse con la promozione, che se lo tenesse caso, insomma.
Ha confermato la Carrà che è anche tornata a difendere il format del fallimentare Forte forte forte.
Io lo considero a tutt’oggi un’idea vincente. Trovare una persona che sappia cantare, ballare e condurre è molto difficile, me ne rendo conto, ma a me piacciono le sfide.Il talento è importante, ma ci vuole anche tanto tempo per affermarsi. Io ci ho messo una vita.
Ha concluso augurandosi in qualche modo una seconda edizione.