Salgono le quotazioni di The Voice, il talent show sul mondo del canto che, dal prossimo settembre su Raidue, potrebbe prendere il posto di X Factor emigrato verso Sky. Di fronte ad un successo stratosferico negli Stati Uniti e Olanda, i vertici Rai starebbero vagliando l’ipotesi di mettere le mani nei portafogli per acquistare il format, fino ad ora, lasciato in sospeso per Star Academy, l’Operazione Trionfo in salsa francese. Agostino Sacca’, gia’ direttore generale della Rai nonche’ capo di Raifiction e consulente editoriale per il lancio italiano di The Voice, ha detto (Fonte Ansa):
Niente egoismo, niente apparenza e look, niente conflittualita’ e aggressivita’ tra concorrenti ma solo il puro talento e la bellezza della voce. Cosa garantisce questa democrazia del risultato? Lo stesso ingrediente che ha tenuto milioni di spettatori incollati al teleschermo: il meccanismo del gioco che permette una valutazione, la piu’ oggettiva possibile, delle doti canore dei concorrenti.
Nella prima fase, quelle delle selezioni, cui possono partecipare migliaia di aspiranti cantanti, a decidere la scrematura e’ un software: uno strumento di selezione online che misura il tono e la tipologia della voce assegnando due voti; se la media e’ pari o superiore a 7 si accede alle audizioni ‘al buio’. In questa selezione decisiva, i cantanti si esibiscono e i quattro giudici-insegnanti (in Usa fra gli altri ci sono Adam Levine e Christina Aguilera), sono seduti di spalle e quando sentono una voce che li convince e li ammalia, premono il pulsante per assicurarsi la futura star. Marco Tombolini della Toro Produzioni conferma l’interesse di Raidue per il programma:
L’inizio dell’avventura di The voice somiglia molto, in termini di successo immediato, al percorso che fecero Grande fratello e Affari tuoi: potrebbe dunque replicare lo stesso successo internazionale e per una rete, proprio come Gf e il gioco dei pacchi, potrebbe rappresentare una scelra strategica.