Vip che fanno del bene al prossimo: c’è davvero bisogno di spettacolarizzare la cosa in tv? In mezzo a tanta negatività, c’è chi risponde di sì, se non fosse per il fatto che si strumentalizzano situazioni di disagio per fare un po’ di audience.
The Mission è diventato fonte di polemica ancor prima di essere mandato in onda, il nuovo reality Rai ha spedito dei vip, tra cui Emanuele Filiberto di Savoia, Albano Carrisi e Michele Cucuzza, in alcuni Paesi del Terzo Mondo per aiutare i rifugiati. Tra le ONG e il mondo web è esplosa una polemica che va avanti da giorni e dalla quale ha preso vita la petizione lanciata da Andrea Casale, uno studente di Parma che, come molte altre persone e organizzazioni, è contrario alla spettacolarizzazione delle situazioni tragiche in cui riversano migliaia di persone.
Credo sia vergognoso ideare un’operazione che proprio sotto Natale, il periodo in cui vengono lanciate le grandi campagne di raccolta fondi delle organizzazioni non governative, venga messo in scena uno spettacolo grottesco e umiliante come quello di vedere raccontata la sofferenza umana dei rifugiati da personaggi estremamente discutibili e che probabilmente mai l’avrebbero fatto se non avessero visto un’immediata convenienza in termini di immagine e commerciale.
Fareste raccontare la sofferenza dei vostri figli da Emanuele Filiberto e Paola Barale? Accettereste di vedere vostra madre, sopravvissuta a violenze inaudite, scimmiottata come comparsa di un reality show?
La petizione ha già raggiunto le quarantamila firme, ma la Rai non intende fermarsi. Sull’argomento si è espressa anche Laura Boldrini, ma la risposta della Rai è stata:
Il servizio pubblico saprà muoversi nel rispetto della dignità delle persone, dei rifugiati e della sensibilità dell’opinione pubblica. Diamo volentieri atto alla Presidente della Camera che il suo contributo a ”The Mission” – come confermato dal suo intervento odierno – si era esaurito nelle fasi ideative iniziali, nelle quali si erano confrontate proposte diverse sulle caratteristiche del programma. Al tempo stesso, apprezziamo il rispetto che la Presidente Boldrini mostra per l’autonomia editoriale della Rai.