Ovunque è il titolo del nuovo album di Virginio. L’album, che esce oggi in tutti i negozi di dischi, contiene 13 brani scritti dallo stesso Virginio e da alcuni grandi autori della musica italiana, fra cui Saverio Grandi e Bungaro. Abbiamo incontrato Virginio per un’intervista.
Oggi esce il tuo nuovo album, Ovunque. Cosa è cambiato rispetto a Finalmente?
Sono cambiate parecchie cose. Ovunque è un disco che ha in sè, necessariamente, una maturità differente rispetto a Finalmente, che per me è stato un album di passaggio, visti i tempi stretti del talent. Ovunque è un disco che ha avuto più possibilità di crescere durante la lavorazione. Penso che si senta un’evoluzione.
Perché hai deciso di intitolarlo Ovunque?
Perché è il titolo di un brano contenuto nell’album, che rispecchia questo periodo della mia vita, fatto di “non-luoghi“: non so bene dov’è la mia casa e cosa farò domani. E’ una situazione che mi rappresenta da sempre: sono andato via di casa a 18 anni, mi sono trasferito a Milano ed adesso abito a Roma. Non so quale di questi tre luoghi sia la mia casa.
Ti piace questo tipo di vita?
In parte mi piace perché mi piace viaggiare, l’ho sempre fatto quando riuscivo a racimolare un po’ di soldi. Mi piace stare in viaggio, conoscere le persone, adoro la confusione. Però ci sono dei momenti in cui ti mancano i riferimenti e bisogna imparare a trovarli nelle cose che ci circondano, che non sono mai le stesse. Ovunque racconta questo.
Pur essendo un cantautore, hai inserito nell’album canzoni di Bungaro, Saverio Grandi, Roberto Casalino e Niccolò Agliardi. Perché non hai proposto un album con solo tue canzoni?
Mi piace la possibilità di lavorare con autori di questo calibro, lo trovo un arricchimento. Non mi pongo limite. Ben venga, se ci sono altri autori che riescono a far passare nel modo giusto i concetti che voglio esprimere.
Perché Alice [Elis] è stato scelto come singolo?
Ci tenevo a far sentire sin dal singolo il cambiamento presente in questo album. Alice è un brano che non ti aspetti da me. E’ un brano che si assume le sue responsabilità per quanto riguarda il testo, visto che non è un testo canonico.
Alice chi è? Una vecchia fiamma?
No (ride, ndr). Alice è una persona reale, ma non è la mia storia.
Hai mai vissuto una storia d’amore del genere?
Alice è la storia di un tradimento. Nella canzone viene espressa la fase successiva: l’incazzatura. E’ una situazione che ho vissuto anche io sulla mia pelle. Ma ci sta. Capita tutti di essere tradito e di tradire (ride, ndr).
Nel disco hai inserito anche Hallelujah come bonus track. Perché l’hai scelta?
Penso sia un brano che mi rappresenti moltissimo. Riesce a tirarmi fuori dal clichè che certi giornalisti – e sto generalizzando – danno al cantautore che esce dal talent show. Attraverso questa canzone, mi piaceva far capire che, anche prima di Amici, ho fatto un percorso, fatto di canzoni non appartenenti al mainstream.
Qual è la critica che hai ricevuto e che ti ha dato più fastidio delle altre?
Non c’è n’è una nello specifico. Non mi piace, però, quando non si ascolta e si giudica con il “pregiudizio”.
Quest’anno tornerai al serale di Amici. Come la vivrai?
E’ un’esperienza molto bella che mi mette un po’ di ansia perché condividerò il palco – io mi tolgo, perché sono fresco e nuovo – con dei grandi calibri.
Chi stimi maggiormenti fra di loro?
Ho un bel rapporto con Annalisa, ci trovimo simili su tanti aspetti visto il background culturale e forse l’età. Mi piacciono molto anche Alessandra ed Emma.
Torneresti a Sanremo, dopo l’esperienza del 2006?
Sanremo è sempre una bellissima vetrina e spero di poterci tornare. Ci tornerei con un po’ di rabbia, mi piacerebbe tornarci anche per questo motivo.
Una sorta di rivincita?
Devo essere sincero: non me ne frega niente delle rivincite (ride, ndr). Voglio soltanto presentare le mie canzoni e farle ascoltare alle persone.
Il tuo sogno nel cassetto a livello professionale?
Sarebbe già un sogno continuare a fare dischi. E’ un sogno che resta sempre nel cassetto. Dietro l’angolo c’è la botola, in questo lavoro. Quindi è un augurio.
Gran bella intervista, complimenti!
Ho ascoltato l’album a tutto volume in cuffia: mi piace da morire!
Virginio, Agliardi e Bungaro: strepitosi!