Vladimir Luxuria, ospite a Domenica In, parla dell’approvazione della Legge Cirinnà sulle unioni civili e racconta la sua infanzia difficile.
L’ex parlamentare si dice felice per l’approvazione della legge:
Io ho lottato tanto per una legge sulle Unioni Civili e sono grata di essere in una nazione che non si vergogna più dell’amore tra due persone. Ringrazio tutti quelli che con quel dito collegato al cuore hanno votato per l’amore.
Vladimir racconta le difficoltà vissute a scuola:
A scuola volevano farmi sentire una reietta: era brutto a scuola sentire le risatine dei compagni quando la maestra diceva il mio cognome, era brutto fare educazione fisica e ritrovare le proprie scarpe piene di pipì… C’è stato un periodo in cui volevo lasciare la scuola, ma per fortuna ho resistito e ho concluso i miei studi con 110 e lode. Non lo dico per fare la secchiona, ma per dare forza a quei ragazzi che stanno passando un brutto periodo. Ogni volta che sento di qualche ragazzo che si uccide è una profonda ferita: ognuno di noi deve sentirsi responsabile della qualità della vita degli altri. Ma voglio dire a quei ragazzi che alla fine vince l’amore, non l’odio, che c’è sempre qualcuno che ci ama.
Luxuria parla del rapporto con i suoi genitori:
Il principale rimpianto verso il miei genitori: avrei potuto cercare di parlare di me stessa prima, e invece sono andata via. Ma a volte un allontanamento serve a chiarirsi le idee. Son andata via ma non sono fuggita. Sono legata ai miei genitori e oggi i miei genitori sono addirittura iscritti all’Agedo. E’ la dimostrazione di poter essere amati per quello che si è, perché non c’è niente di peggio che l’essere esclusi dai propri genitori. Non esiste un uomo più buono di mio padre, camionista, che ha girato tutta l’Italia con fatica: non è stato acile per lui capirmi, ma adesso mi vuole un gran bene. E mi riempie di cose da mangiare, che al Sud è il segno dell’affetto. Sono grata a mia madre perché mi ha abbracciato nei momenti di difficoltà.