Vladimir Luxuria racconta i reality nel libro L’Italia migliore

I reality destano sempre molte polemiche, ma poi tutti li guardano e tutti  ne parlano, anche quando sembrano pronti a registrare il flop, succede sempre qualcosa che li riporta in auge. Vladimir Luxuria li racconta dal suo punto di vista nel libro L’Italia migliore.

Sembra contraddittorio da parte di Vladimir Luxuria raccontare il cinismo di questo mondo, considerando che è stata concorrente de L’isola dei famosi, partecipò e vinse la sesta edizione e, come se non bastasse è stata opinionista e co-conduttrice in altre due edizioni. Ma, spiega lei, è l’unico reality che ha guardato e forse proprio avendo fatto parte del circuito, è riuscita a costruire la vita di Mari Lupa, pronta a scendere a disgustosi compromessi pur di ottenere un programma tv e vittima della dipendenza da cocaina. Questa è la storia della protagonista de L’Italia migliore, il nuovo libro di Vladimir Luxuria in uscita il 4 settembre.

Il programma condotto da Mari Lupa ha come protagoniste delle persone che hanno compiuto gesti di grande generosità: questo fa pensare a Mission, il nuovo format della Rai che ha destato tante polemiche, ha portato la produzione ad un chiarimento e migliaia di persone a fermare la petizione per bloccarne la messa in onda. Luxuria dice la sua e spiega:

Sicuramente la televisione può avere il potere di trasformare un gesto eroico e altruista in qualcosa di competitivo, ma non voglio dire che la tv è cattiva. Potevo ambientare questa storia nella redazione di un giornale o in un ambiente politico, in una fabbrica. Il precariato è la dimostrazione che siamo tutti sostituibili. […] Non ho mai guardato i reality, l’unico era L’isola dei famosi. Mi piaceva l’idea di mettersi in gioco, di sopravvivere, mi chiedevo se io ce l’avrei fatta. C’è la competizione, si prova a vincere. Vedo molto più cinismo in ‘The mission’ dove parti e stai una settimana con i bambini denutriti, nei campi profughi. La Rai ha detto basta all’Isola e a Miss Italia per questioni etiche e poi annuncia questo reality. E’ un po’ una contraddizione. Si può parlare di povertà, di fame in un altro modo, non mandando nei campi profughi dei vip per qualche giorno. Si poteva scegliere un’altra forma per raccontare l’Italia migliore, il volontariato.

Da opinionista e protagonista, Vladimir Luxuria conosce bene i meccanismi dei reality ma il suo libro potrebbe suscitare diversi pareri, così lei mette in chiaro il significato che ha voluto dare a L’Italia migliore:

Non sono una critica tv e non voglio dare messaggi. Voglio mostrare la fragilità di tante persone arriviste e nevrotiche e dire che è sulla cattiva strada chi pensa che felicità e successo siano i misuratori della felicità. Dopo i primi mesi di notorietà c’è un senso di abbandono. C’è un bosco spettrale di ex concorrenti di reality che si chiedono: cosa è successo? Perchè ci hanno mollato?

 

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