Il quotidiano La Stampa ha intervistato I moderni, il quartetto composto da Placido Gugliandolo, Marco Mustarella, Fabio Perretta e Celeste Gugliandolo, arrivato al secondo posto ad X Factor 5. Placido rivela di non essere particolarmente deluso, anzi:
Quando siamo arrivati ai provini eravamo i primi a non voler scommettere due lire sulla nostra partecipazione. Poi le cose sono andate come sapete. Adesso è tutto diverso.
E aggiunge:
Eravamo consapevoli della forza, della bravura e soprattutto del seguito che Antonella per un verso e Franceschina per l’altro hanno ottenuto in queste sette settimane. La vittoria ci sembrava un’utopia e così è stato. Ci siamo chiesti per tutta la settimana se il pubblico avrebbe premiato la nostra voglia di metterci in gioco e mostrarci divertenti, scanzonati, fuori dalle righe. Stando alle testimonianze o agli sms che ci sono arrivati, posso dire di sì. Certo, è tutta gente che ci vuole bene ma, dietro le quinte, ho ricevuto i complimenti anche da chi non mi sarei mai aspettato.
Il futuro della band, però, non è chiarissimo:
Da oggi cominciamo a pensare seriamente a cosa fare del nostro futuro. Non dimenticate che mia sorella Celeste ha sempre voluto fare l’attrice e si è diplomata alla scuola del Teatro Stabile. Lo stesso vale per Fabio che lo sta ancora frequentando. Per Marco è diverso, lui ha la musica nel sangue e non ci saranno problemi.
Tuttavia l’intenzione di proseguire insieme sembra esserci:
Ci tocca fare sul serio e pensare a questo gruppo come a una realtà da portare avanti e far crescere.
I moderni sembrano aver assimilato le lezioni impartite da Elio:
In questo momento la felicità è a mille ma soprattutto Elio, il nostro mentore, ci ha insegnato a tenere i piedi per terra. Sappiamo che sull’onda dell’entusiasmo si possono dire e fare tante cose ma in questo ambiente l’importante è avere sempre un obiettivo e soprattutto la mente sgombra. Ripeto, e lo stesso vale per mia sorella e i miei due amici, i Moderni hanno voglia di iniziare una carriera e faremo tutto quello che serve per non perdere la concentrazione.